CASO ZACCAI, LA DIFESA: "DOPO L'INCIDENTE PROBATORIO, ALTRE MISTIFICAZIONI. MA ZACCAI NE USCIRA' PULITO"
Continua strenuamente il lavoro della difesa di Pierpaolo Zaccai, il consigliere provinciale del Pdl indagato per aver ceduto droga ad alcune persone presenti in un appartamento di San Giovanni nella notte del 1 luglio scorso. L'avvocato Domenico Stamato, legale di Zaccai, dopo l'incidente probatorio che si è svolto martedì 20 luglio, in Camera di Consiglio, presso il Tribunale di Roma (durante il quale il Gip Silvia Castagnoli ha ascoltato le testimonianze delle due transessuali coinvolte nella vicenda del “festino”), oggi ha dichiarato: “Zaccai non ha ceduto né fatto uso di droga, né quella sera né in precedenza". "Non a caso nei verbali - spiega Stamato - non c'è traccia di sequestro di stupefacenti, nella sua auto o nelle case perquisite non è stato trovato nulla: è tutto frutto di una fantasiosa invenzione giornalistica”, tuona l'avvocato Stamato. “La verità è che in questa vicenda l'accusa può basarsi solo sulle dichiarazioni rese dalle transessuali”.
Secondo l'avvocato Domenico Stamato dunque, il consigliere provinciale Pdl sarebbe stato tratto in una vera e propria 'trappola'. E continua: “La decisione di indagare Zaccai per cessione di stupefacenti è un atto dovuto e la successiva iscrizione sul registro degli indagati sarebbe solo la fisiologica evoluzione del processo per la ricerca della verità: martedì scorso la trans Morgana è stata sottoposta all'incidente probatorio di fronte al Gip dott.ssa Silvia Castagnoli, così come l'amica Giuliana, presente quella notte. Le due, dopo l’incidente probatorio, stando anche alla testimonianza di molti giornalisti presenti davanti l’aula di Tribunale, erano visibilmente turbate, forse perché minate, irreversibilmente, nella loro credibilità. – continua Stamato - Ho rivolto domande specifiche alle due 'accusatrici' inerenti le caratteristiche fisiche e somatiche di Zaccai cui solo una persona legata intimamente avrebbe potuto rispondere replica". Stamato poi continua: “I riferiti traumi riportati da Zaccai in quella notte saranno rappresentati e confermati dall’autorevole pool di medici legali (le cui consulenze tecniche saranno, appena ultimate, messe a disposizione dell’A.G.) dando il necessario contributo a rivelare i contorni di questa 'torbida vicenda'. Quindi i qualificati interventi del Prof. Carlo Maria Oddo, collaboratore dei Ris, del Prof. Carella Prada, titolare di cattedra di psichiatria forense dell’Università la Sapenza di Roma, del Dott. Dino Tancredi, esperto tossicologo, potranno fugare ogni dubbio al riguardo confermando in tal modo che Zaccai è rimasto vittima di un vero e proprio complotto, come da lui stesso riferito nell’immediatezza dei fatti”, prosegue l'avvocato Stamato. “Quanto apparso sulla stampa è frutto di una misera montatura e mistificazione della verità - tuona ancora Stamato – le testimonianze rese dai due cittadini extracomunitari, senza fissa dimora (la casa 'di' Morgana, da visura catastale, risulta intestata ad un cittadino italiano), infatti sono avvenute in Camera di Consiglio, cioè a porte chiuse, perciò né la Procura né il Giudice, né lo stesso legale avrebbero potuto riferire fatti e circostanze che potevano confermare o meno quelle indiscrezioni”. L’avvocato Stamato è certo di avere dalla sua dati inconfutabili: “Dalla cartella clinica dell'ospedale Grassi non è risultata la positività ad alcuna sostanza alcoolica o stupefacente, benché l'Onorevole si sia sottoposto anche all’analisi del sangue”. Mentre l'avvocato del consigliere si prepara a dare battaglia, Zaccai è ancora fuori Roma in una località protetta e segue l'evolversi della situazione a distanza. “Teme ancora per la sua incolumità - fa sapere chi gli sta vicino - ma è scuro di uscirne pulito”. Conclude l’avvocato, dicendo infine che non si meraviglierebbe “se le transessuali avessero venduto la 'loro verità' a giornali scandalistici per poche migliaia di euro, o magari anche attraverso apposite società”.