Ostia – “Sgombero nella ex colonia Vittorio Emanuele? Non siamo occupanti abusivi! Facciamo presente che la comunità del centro socio abitativo del Vittorio Emanuele vive all’interno della struttura da 20 anni in seguito ad una assegnazione da parte del comune di Roma. Chiediamo il rispetto delle leggi dello stato da parte di chi è stato mandato a ripristinare la legalità, non abbiamo sfondato le porte non abbiamo occupato alcuno stabile”. Così in una nota del 30 maggio il Centro socio abitativo della ‘Vittorio Emanuele’ che teme una possibile ‘soluzione violenta’, ossia uno sgombero.

“Viviamo nella struttura legalmente e le residenze che abbiamo lo dimostrano e lo riconoscono. Uno sgombero coatto sarebbe un atto illegale e rappresenterebbe un abuso di potere”, sottolineano nella nota: “A dispetto di quanto promesso dalla commissione prefettizia nell’ incontro del 13/04/17 e dichiarato sulla stampa in merito alle soluzioni alternative per chi vive nella colonia Vittorio Emanuele, ribadiamo come nessuna soluzione e nessun incontro ufficiale è avvenuto in seguito”.

“Da alcuni giorni si vanno creando le condizioni per una soluzione violenta e razzista nei confronti della comunità di residenti del centro socio abitativo. Questa mattina (ieri mattina, ndr) una delegazione del centro abitativo ha incontrato informalmente il prefetto Vulpiani che ha chiuso tutte le porte ad una soluzione negoziata. Il Prefetto”, prosegue la nota, “ha alzato un muro che nega ogni forma di dialogo e la possibilità di cercare soluzioni alternative alla sgombero coatto da parte delle forze dell’ordine. Per l’ennesima volta le istituzioni vanno contro i diritti fondamentali delle persone”.

“Una cosa ci è però chiara: siamo diventati carne da macello da dare in pasto ad una opinione pubblica aizzata da parole diffamatorie… “Criminali” non siamo noi caro prefetto Vulpiani… Il centro abitativo è composto da nuclei familiari e da individui singoli, sia italiani che stranieri, in molti casi si tratta di persone in condizioni di forte vulnerabilità sociale, come anziani, disabili, giovani senza impiego, minori: una comunità multietnica di cittadini ai quali il comune ha regolarmente assegnato lo spazio e riconosciuto il certificato di residenza, e che ora, violando ogni logica e diritto, intende sgomberare! Le emergenze sociali e quelle abitative in particolare non si affrontano col manganello ma con politiche di inclusione, caro Prefetto”.

“Siamo stati accusati di essere criminali , spacciatori ecc. quando da anni denunciamo il nostro stato di isolamento e chiediamo l’attivazione di politiche finalizzate all’emersione sociale. Se c’è un problema di sicurezza ,non basterebbe l’intervento su chi è responsabile penalmente? Abbiamo chiesto e rilanciamo la proposta di una soluzione dignitosa, pacifica e negoziata, perché nessuno uscirà volontariamente senza soluzioni. Perciò facciamo appello a esprimere solidarietà a richiedere con forza l’apertura di un vero tavolo politico con la sindaca Virginia Raggi, l’assessore alle politiche sociali e al patrimonio. Ciascuno si prenda le proprie responsabilità!”, conclude la nota.