La Lazio è una struttura semplice. In squadra ha un solo campione, ma spesso e volentieri basta e avanza. E’ ancora Miro Klose l’eroe dei biancocelesti. E’ sufficiente un suo destro per battere l’Inter, al termine di novanta minuti di certo poco esaltanti. Sabato scorso, gli uomini di Petkovic hanno tuttavia dimostrato di essere squadra, di saper soffrire e rimanere compatti. Sono riusciti a tenere in equilibrio la partita e quando c’è stata l’opportunità di dare la zampata, ci ha pensato il panzer tedesco. La Lazio ha fatto tesoro delle sconfitte contro Napoli e Fiorentina dando finalmente un segnale al campionato sconfiggendo “una grande” e riassicurandosi il terzo posto.
 

Male, invece la Roma di Zeman. La sottolineatura “di Zeman” non è casuale. Infatti la decisione del boemo di lasciare in panchina Stekelenburg e De Rossi a Verona è apparsa deleteria. Il tecnico ha messo avanti le proprie idee, rispetto al bene della squadra e quando si forza troppo la mano, di solito la fortuna ti volta le spalle. E’ bastata un po’ di nebbia a far perdere ogni sicurezza acquisita nelle ultime cinque vittorie consecutive.


Eppure sarebbe stato molto più “semplice” dar continuità alla partita di Coppa Italia contro l’Atalanta, vinta proprio grazie al contributo del centrocampista di Ostia in regia e alle parate dell’olandese. Purtroppo Zeman ha deciso di dar retta al proprio orgoglio fondamentalista frenando le potenzialità dei suoi, puniti da un gol del mestierante Pellissier. Sabato contro il Milan di El Shaarawy, la Roma sarà orfana di Castan squalificato e probabilmente di Marquinhos per infortunio. In difesa potrebbero giocare le seconde linee: Burdisso e Romagnoli.


Intanto è arrivato nella capitale il presidente James Pallotta e domani sarà nominato un nuovo amministratore delegato, ma si ha sempre più netta l’impressione che “la Roma società” vada ad una velocità drammaticamente più alta rispetto alla “Roma squadra”. Sabato, ci sarà un altro crocevia della stagione. L’ultimo di un 2012 tutto da dimenticare.
 

Fabio Gaetano