Ostia - “Esprimiamo soddisfazione per la conferma della condanna a 16 anni di carcere per Maurizio Falcioni. La Cassazione non si è fatta intenerire dalle richieste della difesa, che sollecitava un ulteriore sconto di pena. Falcioni non ha mai dimostrato pentimento. Nonostante questo, in appello già si era visto ridurre la pena di 4 anni.

Ora il nostro pensiero va a Chiara Insidioso Monda e al futuro che la attende. Ci auguriamo che presto possa ricominciare a condurre una vita normale, anche al di fuori della struttura che l’ha in cura. A tal riguardo bisogna sottolineare quanto sia urgente una revisione della Legge 122/16, con la quale lo Stato italiano ha a suo modo recepito la direttiva europea relativa all’indennizzo di vittime di reati violenti, da applicare quando il mostro è rimasto ignoto o è indigente. La norma non garantisce infatti a nostro avviso un risarcimento equo, in quanto non prevede il sostegno per le spese legali, fissa un paletto stravagante come il reddito annuale della stessa vittima e lo nega a chi ha già avuto un sostegno economico a qualunque titolo da soggetti pubblici o privati. La legge rischia pertanto di dimostrarsi discriminatoria e di non concorrere effettivamente ad una concreta tutela della persona offesa.”

Questo scrive in una nota Cinzia Pellegrino, Coordinatore Nazionale del Dipartimento tutela Vittime di FdI-AN, in merito alla decisione presa sul ricorso dell'operaio di Ostia che aveva brutalmente picchiato la compagna Chiara Insidioso Monda, riducendola in coma ed ora costretta su una sedia a rotelle.