Chiara Insidioso, sconto di pena per l’ex. Protesta in tribunale: “Vergogna”
L’ACCUSA – L’uomo, accusato di tentato omicidio e maltrattamenti, ha ottenuto una condanna a 16 anni: in primo grado il gup, in sede di rito abbreviato, lo aveva condannato a venti anni. La lettura della sentenza ha suscitato l’indignazione non solo dei familiari di Chiara, attualmente ricoverata nella residenza Santa Lucia in gravi condizioni, ma anche tra i presenti e all’esterno del tribunale, dove ad attendere c’erano molti amici della giovane e della famiglia. ‘Vergogna’ è stato il durissimo commento delle persone, che non hanno condiviso la decisione dei magistrati. Il papà di Chiara, Maurizio, ha accusato un malore in aula, mentre la mamma Danielle ha gridato la sua rabbia e il suo dolore.
IL SIT IN – “Il 4 novembre sarà un giorno importante, molto importante”, c'era scritto sulla pagina Facebook di Maurizio Insidioso Monda, alla vigilia del processo: “Alle ore 9 in via Romeo Romei (piazzale Clodio) TUTTI i padri, le madri, i fratelli, le sorelle e figli di Roma che hanno dedicato un gesto, un pensiero o una parola di sostegno e solidarietà nei confronti di Chiara e della famiglia Insidioso dovrebbero essere presenti. Maurizio Insidioso e la nostra Chiara hanno bisogno di TUTTI noi. Sempre e per sempre, dalla stessa parte ci troverete”.
LE DICHIARAZIONI – Era iniziata così la giornata del processo d’appello che avrebbe dovuto confermare o modificare la condanna a venti anni di carcere per Maurizio Falcioni, attualmente detenuto nel carcere di Velletri. In apertura l’imputato ha chiesto di rilasciare delle dichiarazioni spontanee. “Chiedo perdono a Chiara, chiedo scusa per quello che ho fatto. Non volevo ucciderla”, ha detto Maurizio Falcioni davanti alla corte, che poi si è riunita in camera di consiglio e poi ha pronunciato la sentenza che ha fatto, e continua, a far discutere anche sui social.
L’AGGRESSIONE – La giovanissima Chiara, che all’epoca dell’aggressione aveva 19 anni, da pochi mesi aveva una relazione con Falcioni. Con lui, un operaio disoccupato, da poco conviveva in una abitazione a Casalbernocchi, nell’entroterra di Ostia, nonostante i genitori di Chiara, il papà, in particolare, avessero cercato di dissuaderla perché possessivo e geloso. A scatenare la violenza dell’uomo, la sera di febbraio dell’anno scorso, sarebbe stata proprio la gelosia: lui l’avrebbe accusata di avere un amante. Quindi le botte, i calci, i pugni fino a ridurla in coma. Per mesi la giovani rimase al San Camillo, dove fu sottoposta a delicati interventi chirurgici alla testa di ricostruzione del cranio con una placca. Ancora oggi Chiara, che pure ha fatto dei progressi, ha perso l’uso della parte destra e soffre di convulsioni, oltre ad avere delle complicazioni respiratorie.
I COMMENTI – “Vergognatevi tutti! È' un mostro ... la giustizia finisce con oggi!”, scrive un internauta sulla pagina facebook di Maurizio Insidioso. F.R.S.: “Io non riesco a capire come sia stato possibile dare una riduzione di pena ad una M…A, che ha ridotto così una ragazza a forza di calci e pugni, siamo un paese ed un popolo di m…a, la giustizia in questo paese non esiste, a questo punto lo potevate scagionare e rimettere in libertà, così almeno uno la giustizia se la faceva da solo........”. E.B: “Senza parole. Che schifo di Stato. Che schifo di "uo". Un forte abbraccio”. Interviene S.A.: “Tutti quei formalismi...i tempi di attesa allungati...in tanti ad attendere fuori l'aula e poi la stessa Aula di Giustizia della Repubblica Italiana resa inaccessibile...che Paese di farsa é divenuto questo? Ma cosa significa non far entrare i cittadini”. L.L.: “Rabbia......tanta.....troppa rabbia.....forza papà e mamma uniti piu' che mai. MIO DIO....MIO DIO CHE VERGOGNA! STATO CORROTTO LEGGI DI M…A”. G.D.C.: “Voglio sputare sulla bandiera tricolore di questo paese di m…a dove siamo nati !!! Giustizia per Chiara sarà fatta !!”.
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