Chiara Insidioso, flash mob contro la violenza sulle donne
IL FLASH MOB - Nuove iniziative contro la violenza sulle donne nella Capitale. Giovedì 3 marzo, alle 17, si svolgerà il flash mob dedicato a Chiara, voluto per celebrare la Giornata internazionale delle donne nella Galleria Alberto Sordi di Roma. Ad organizzare l’evento la onlus L’arte nel Cuore, su iniziativa della presidente, Daniela Alleruzzo. L’idea è quella rendere un omaggio a Chiara Insidioso Mondo affinché diventi il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne che continua a mietere vittime.
L’EVENTO – All’evento dedicato alla ventenne, che da due anni combatte ogni giorno una durissima ma coraggiosa battaglia per vivere, ingannata e brutalizzata dall’uomo che diceva di amarla, parteciperanno gli allievi della prima accademia di spettacolo per ragazzi disabili e non, che balleranno insieme alla senatrice del Movimento 5 Stelle, Paola Taverna, sulle note di ‘The way you make me feel’ di Michael Jackson. Il messaggio sarà solo uno: ‘No alla violenza sulle donne’.
LA PETIZIONE – Intanto è già partita #unacasaperchiara, una petizione online su change.org per dare una casa a Chiara Insidioso Monda una vita dignitosa in una casa, tra i suoi affetti, i suoi familiari, il papà Maurizio, la mamma Danielle, la cagnolina Molly, la zia Antonella, le cugine e quanti in questi ultimi due terribili anni, da quando la sera del 3 febbraio 2014 la giovane e bellissima ragazza fu aggredita e massacrata di botte le sono sempre stati vicini, accudendola, curandola e soprattutto amandola, facendole sentire tutto il loro amore, tutta la loro vicinanza. Ed in questi due anni Chiara, l’Aquilotta appassionata tifosa laziale, di progressi, anche se piccoli, ne ha fatti. Comunica alzando il pollice ed anche l’indice, apre e chiude gli occhi, segue con lo sguardo. Insomma, Chiara sta tornando alla vita. E’ grave, ma sta tornando alla vita.
CHIARA INSIDIOSO – Attualmente Chiara si trova ricoverata nel centro Santa Lucia di Roma dove ha seguito delle terapie per recuperare quelle facoltà compromesse dalle gravissime lesioni cerebrali conseguenti la brutale aggressione di Maurizio Falcioni, condannato prima a vent’anni, poi a 16 avendo usufruito di uno sconto di pena di 4 anni. Tornando alla dolce ragazza, a breve dovrà lasciare la clinica, dove si trova dal dicembre del 2014, per essere trasferita a Villa Iride, a Cinecittà, un centro dove si trovano pazienti con un livello di coscienza minore rispetto al suo. Questo potrebbe rappresentare per Chiara una regressione, un passo indietro in quanto si verrebbe a trovare in una condizione dove non riceverebbe più quegli stimoli che le hanno permesso di fare quei piccoli ma importantissimi progressi.
L’APPELLO A SERGIO MATTARELLA - Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di Telefono Rosa, ha deciso di lanciare un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al presidente del consiglio, Matteo Renzi, al ministro della salute Beatrice Lorenzin e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti perché si attivino per trovare un’abitazione per Chiara, un’abitazione idonea alle sue esigenze ed alla sua condizione.
LA CASA – Il papà di Chiara, Maurizio, il luglio scorso aveva avuto assicurazioni da parte dell’allora assessore alle politiche sociali di Roma, Danese, che in tempi brevi avrebbero individuato e quindi assegnato un appartamento privo di barriere architettoniche, con un bagno adatto, al pianterreno oppure dotato di un ascensore ampio per la carrozzina. Poi la giunta Marino è stata sciolta: della casa per Chiara non se ne è fatto nulla. Ma adesso il tempo stringe. La ragazza sarà dimessa a breve, mancano pochissimi giorni.
L’INCONTRO – La scorsa settimana il ministro Beatrice Lorenzin ha incontrato Maurizio Insidioso durante una visita alla Fondazione Santa Lucia alla quale hanno partecipato anche il presidente Mattarella e l’assessore regionale Rita Visini. “Il ministro è venuto nella stanza di Chiara, solo questo”, ha detto ai microfoni di Italia Uno il papà. “Ci sentiamo abbandonati: di storie come questa si parla solo in occasione dei convegni, ma poi sembrano dimenticarci quando si tratta di aiutarci ad affrontare la vita quotidiana. Ci saremmo aspettati, avremmo sperato in un aiuto da parte di qualcuno per poter portare Chiara a casa, dove secondo i medici potrebbe avere le cure migliori. Dove abito io, a Casalbernocchi, un appartamento di 50 mq al quarto piano, non entra neanche la carrozzella nell’ ascensore”.
MARTA BONAFONI - Sulla vicenda è intervenuta la consigliera regionale di Sel Marta Bonafoni, che ha sottoscritto la petizione on line. "Quei tanti passi avanti di Chiara - ha affermato Marta Bonafoni - rischiano oggi di tramutarsi in altrettanti passi indietro se dovesse essere trasferita in una clinica per anziani terminali". "Le istituzioni tutte devono fare la loro parte, in primis il governo che deve mettere in campo tutte quelle misure economico-legislative per assicurare a Chiara e ai suoi familiare condizioni di vita e di cura adeguate", ha concluso la consigliera. Al momento Chiara percepisce una pensione di invalidità di circa 300 euro, assolutamente insufficienti per assicurarle di vivere in un’abitazione adatta. Il papà lavora all’ufficio postale di Fiumicino e percepisce uno stipendio di impiegato.
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