Scommesse illegali, chiuse 24 sale tra Ostia e Acilia
Ostia – Chiuse ad Ostia e nell’hinterland del municipio X 24 sale per la raccolta di scommesse sportive non in regola e prive di autorizzazione grazie ad una operazione congiunta della polizia e della guardia di finanza. Fino ad ora sono 20 i provvedimenti di chiusura eseguiti e 4 quelli ancora in corso di esecuzione. Nel corso dei controlli sono state identificate oltre 100 persone.
Le indagini sono state avviate a seguito delle tante segnalazioni arrivate alla forze dell’ordine da parte di familiari che lamentavano la dipendenza da gioco compulsivo di padri, figli e fratelli. Coinvolti minorenni, pensionati e ‘padri di famiglia’ disposti a giocarsi tutto alle slot machine, al videopoker o con le scommesse. Lo scorso anno, grazie alle attività volte al contrasto del fenomeno del gioco d’azzardo, sono stati controllati attentamente tutti quei locali dove si svolgevano raccolte di scommesse sportive. In particolare, i servizi si sono concentrati sulla verifica delle concessioni governative e delle autorizzazioni nonché sul monitoraggio dei frequentatori. Grazie a questi servizi è stata verificata l’eventuale presenza di individui legati alla criminalità organizzata che attraverso prestanome avrebbero potuto infiltrarsi nella gestione delle attività per riciclare denaro proveniente da illeciti guadagni. Da sottolineare che la legge vigente stabilisce che per operare lecitamente in questo ambito le società debbano essere “riconosciute” dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli che emana, per le concessioni, appositi bandi di gara. I concessionari, a loro volta, possono in seguito individuare soggetti terzi o altre società che, in loro rappresentanza, svolgano attività di raccolta delle scommesse. Questi ultimi debbono necessariamente ottenere le licenze di polizia di cui all’art. 88 del Tulps.
I servizi svolti a Ostia e negli altri quartieri del municipio X hanno permesso di rilevare che molti locali, concessionari fisici o giuridici, avevano intrapreso queste attività senza avere le necessarie autorizzazioni. Durante l’operazione ‘Final bet’ alcuni gestori di sale giochi privi di licenza si sono giustificati dichiarando di operare in ragione di presunte norme per la libera concorrenza del Diritto Comunitario. Si sono infatti appellati al fatto che la Corte di giustizia dell’Unione Europea sancisce che la normativa italiana in materia di giochi e scommesse non sia da ritenersi discriminatoria e quindi non in contrasto con il Diritto Comunitario. Tuttavia, le loro attività sono risultate fuori legge e dunque, dopo gli accertamenti, 24 gestori di altrettante attività prive delle necessarie autorizzazioni sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Roma e il questore di Roma, ai sensi dell’art. 100 del Tulps, ha disposto la loro cessazione in quanto abusive.
Alle operazioni di notifica e chiusura, che hanno avuto inizio a partire dal primo pomeriggio di ieri, venerdì 7 febbraio, hanno preso parte gli agenti del commissariato “Lido di Roma” agli ordini del primo dirigente, dottor Antonio Franco, del Reparto prevenzione crimine lazio della polizia di Stato e le Fiamme gialle del Nucleo operativo del II Gruppo della guardia di finanza di Ostia, diretti dal colonnello Teodoro Gallone.
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