Duro colpo inferto alla prostituzione nella Capitale grazie a un’indagine durata oltre due anni da parte degli agenti del gruppo Sicurezza Pubblica Emergenziale con intercettazioni telefoniche, appostamenti e controlli dei clienti e che aveva già individuato nel 68enne il contabile di moltissimi centri massaggi orientali molti dei quali tenuti sotto controllo dai caschi bianchi. Milani (Sulpl): “Il Corpo torna a fare sicurezza”

Roma - Un’indagine durata oltre due anni, portata avanti dal gruppo SPE (Sicurezza Pubblica Emergenziale) con intercettazioni telefoniche, appostamenti e controlli dei clienti e che aveva già individuato in D.S., 68enne italiano, il contabile di decine e decine di centri massaggi orientali, molti dei quali tenuti sotto controllo dai caschi bianchi per ipotesi di prostituzione. 


Per l'uomo, già oggetto del sequestro di un'ingente somma di denaro, oltre che di insoliti avvisi sui metodi di controllo impiegati dalle forze dell'ordine, questa mattina sono scattate le misure cautelari degli arresti domiciliari. Analoga misura per due donne di nazionalitá cinese, Z.X. di 52 anni e W.X. di 57, le ‘mamasan’ che sfruttavano la prostituzione rispettivamente nei centri massaggi di via Andrea Bafile, a Prati, e via Ernesto Nathan, alla Magliana. 


Sull'operazione è intervenuto il SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), che in un commento del Segretario Romano Marco Milani dichiara: "Nell'esprimere il nostro plauso alle capacità investigative dei colleghi, torniamo a evidenziare come dopo anni di buio, i corpi speciali tornino a fare sicurezza. Lanciamo un appello ad amministrazione e governo affinché trovino soluzione agli annosi problemi della carenza organica, che continua a vedere nella Capitale 3.500 agenti in meno, rispetto al necessario e della mancanza di un ordinamento professionale al passo con i tempi".