Cittadini sul piede di guerra all’Infernetto: ‘no’ al Centro raccolta rifiuti in via Wolf Ferrari
Di Maria Grazia Stella il 28/10/2024
Il comitato spontaneo ‘Infernetto Unito’ ha avviato la petizione 'Scuola Sì Rifiuti No' che ha raccolto circa duemila firme
Infernetto (Rm) – Cittadini sul piede di guerra all’Infernetto: ‘no’ al Centro raccolta rifiuti in via Ermanno Wolf Ferrari. Nonostante siano favorevoli al sito, non lo sono però in merito alla sua ubicazione lungo l’arteria che attraversa il quartiere dell’entroterra del X Municipio, in un luogo dove invece dovrebbe sorgere una scuola materna, un'area ricreativa e un'area assistenziale. I residenti vorrebbero che il Centro fosse realizzato in una zona del quartiere più decentrata, lontana dalle abitazioni che, informano, si svaluterebbero.
Si è così costituito il comitato spontaneo ‘Infernetto Unito’, composto da alcuni residenti dell’omonimo, popoloso quartiere dell’hinterland lidense, che esprimono il “proprio dissenso nei confronti del X Municipio per aver approvato la realizzazione di un Centro Raccolta Rifiuti da parte di Ama Spa su via Ermanno Wolf Ferrari, la strada principale che attraversa il quartiere Infernetto e che sfocia su via Cristoforo Colombo”.
Secondo quanto sottolineano al Comitato, il Centro dovrebbe sorgere su “un terreno di proprietà del Comune di Roma, dove già era prevista una scuola materna, un’area assistenziale e una ricreativa. Il luogo, fa inoltre presente ‘Infernetto Unito’, è circondato da abitazioni private”.
Tra le motivazioni alla base dell’opposizione anche il fatto che la realizzazione del complesso comporterebbe un aumento di traffico sull’arteria, con conseguente collasso del sistema viario.
“Stiamo raccogliendo le firme per una petizione al Comune di Roma che al tempo presente ha raggiunto qualche migliaio di sottoscrizioni” dichiarano Giosuè Mirizio, Debora Colagreco e Cristina Franchi di ‘Infernetto Unito’.
“Un centro raccolta rifiuti – spiegano ancora gli esponenti del Comitato - lo riteniamo necessario ma non lì, bensì in luoghi più decentrati che nel quartiere non mancano. Nell'isola ecologica verrebbero inoltre conferiti anche rifiuti pericolosi. Individuare un'altra area farebbe sì che questo modo si salverebbe la politica del processo partecipato, senza decisioni che vengono prese unilateralmente senza tener conto delle vere esigenze dei cittadini” concludono.
Tags: entroterra