Cobas Asl RmD: “Ticket nei consultori familiari? Subito la revoca”
GLI AVVISI BONARI – “I cittadini/Utenti si vedono recapitare Avvisi di pagamento, persino risalenti all'anno 2009 (anche di molte centinaia di euro), con possibile violazione della stessa privacy, per prestazioni effettuate presso i Consultori Familiari, che, ricordiamo e ribadiamo, sono e devono restare gratuite, prestazioni che non possono essere confuse con visite e attività ambulatoriali”, spiega la nota del Cobas, facendo riferimento alla Legge nazionale e regionale approvate nel 1975 e 1976.
IL ‘MERO ERRORE’ – “Fermo restando che, come Cobas, riteniamo che i ticket siano, in ogni caso, ingiusti, inaccettabili e lesivi dell'Universalismo e del Diritto alla Salute, sancito dalla Costituzione, riteniamo che, anche nel caso si trattasse solo di un "mero errore", le operatrici e gli operatori dei Consultori Familiari della ASL RM/D furono, al tempo, istruiti al Programma informatico per il rilevamento dei dati e delle prestazioni consultoriali; un Programma che, seppur inadeguato perché non differenzia le prestazioni ambulatoriali (Cup) da quelle Consultoriali, indica, comunque, l'Ente erogatore della prestazione nel Consultorio Familiare, come, peraltro, risulta evidente dagli stessi "Avvisi Bonari" pervenuti”, prosegue la note del Cobas.
REVOCA DEL PAGAMENTO – “Il Cobas Asl Rm/D, pertanto, nel riservarsi di intraprendere tutte le iniziative che riterrà necessarie, chiede l'immediata revoca degli Avvisi di pagamento inviati e/o in fase di avvio.Chiede, inoltre, che la Regione Lazio e la Direzione della Asl Roma D chiariscano immediatamente, pubblicamente e formalmente l'inquietante vicenda, nell'interesse primario dei cittadini/utenti, delle/gli operatrici e operatori nonché a DIFESA DELLO SPIRITO E DEL RUOLO di Servizi fondamentali come quelli erogati dai Consultori Familiari”, conclude il Cobas Asl RmD.
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