Roma - “Sentiamo uno sdegno profondo nel leggere le dichiarazioni del Prefetto Pansa in merito ai fatti di Colonia, agli stupri e alle aggressioni subite da centinaia di donne in quanto egli preferisce sottolineare la migliore ‘interrelazione’ che corre tra italiani e stranieri in Italia e lanciare appelli che prevengano forme di xenofobia, piuttosto che prendere coscienza del grave fenomeno che ha coinvolto molte Capitali del Nord Europa a Capodanno”. Lo dichiara oggi in una nota Cinzia Pellegrino, referente per Roma Capitale dell’Area Tutela Vittime della violenza di Fratelli d’Italia, in merito alle molestie di massa avvenute a Capodanno nel nord Europa.


I GRUPPI ORGANIZZATI - E’ indubbio – come ci confermano tutte le polizie europee - che i casi di molestie accaduti a Colonia, Amburgo, Zurigo, Salisburgo e Bielefeld siano stati prodotti da gruppi organizzati, con il preciso intento mediatico di creare tensione sociale e sviluppare terrore”, prosegue Cinzia Pellegrino.


L’EMULAZIONE – “Siamo anche noi convinti che potrebbero esserci tentativi di emulazione da parte di singoli, ma è evidente che qui si tratta di altro. Quando una tale orda si riunisce per commettere reati e lo fa contemporaneamente in più città, è chiaro che si tratta in primo luogo di criminali e con una pianificazione ben precisa”, continua la referente Area Tutela vittime della violenza.


IL PREFETTO – “Il Prefetto meglio avrebbe fatto a riflettere senza pregiudizi e spiegare che tipo di misure e di controlli ha messo in atto per prevenire che episodi come questi accadano anche a Roma. Le aggressioni di Capodanno, infatti, nulla sembrano a che vedere con singole pulsioni personali o rivendicazioni razziali, e dunque l’integrazione non può funzionare da deterrente quando la violenza è mirata, intenzionale ed organizzata strategicamente con un fine accurato”, conclude Cinzia Pellegrino.