Tra i mestieri più ambiti c’è quello del diplomatico, una professione che consente di avere una crescita di carriera nel tempo, che offre l’opportunità di lavorare in ambienti di alto livello e che richiede il proprio impegno in questioni di grande rilievo.

Per diventare diplomatico servono però competenze ed abilità. Trattandosi di una professione di grande responsabilità, non tutti possono vantare di ricoprire questo ruolo, ma solo i migliori riusciranno a diventare dei diplomatici. Nel curriculum di un aspirante diplomatico non può ovviamente mancare un titolo di laurea in relazioni internazionali, dal momento che il compito di questa figura professionale è proprio quello di mediare il dialogo tra realtà internazionali diverse.

Come ci si candida?

Per entrare a far parte del gruppo dei diplomatici bisogna vincere un concorso pubblico. Va ricordato infatti che questa figura professionale si inserisce tra quelle che lavorano per la pubblica amministrazione, sebbene svolga un ruolo più complesso e di responsabilità maggiore rispetto all’amministrazione ordinaria.

Questo concorso pubblico viene indetto ogni anno ed è gestito dal Ministero degli Affari Esteri. Il numero di posti disponibili varia di anno in anno, a seconda delle necessità e delle posizioni rimaste vacanti. Ciascun candidato dovrà inviare la sua domanda – compilata correttamente in tutte le sue parti – entro il limite massimo di trenta giorni dalla pubblicazione della stessa.

Quali sono i requisiti richiesti per candidarsi?

Ci sono dei requisiti che ogni candidato deve avere affinché la sua domanda possa essere considerata valida ed affinché possa essere inserito tra i candidati papabili. Innanzitutto, il candidato deve avere la cittadinanza italiana ed un’età massima di trentadue anni. E’ necessario anche aver ottenuto un certificato medico di idoneità e non aver perduto il godimento dei diritti politici.

Per quanto riguarda il curriculum formativo, per poter ricoprire questa carica bisogna per forza aver conseguito una laurea in giurisprudenza, oppure una laurea in scienze politiche o in economia. Soffermandoci sulle scienze politiche, molto apprezzata è la specializzazione nelle relazioni internazionali, la quale garantisce che il candidato abbia effettivamente le competenze per poter mediare il dialogo tra realtà diverse.

Come si svolge il concorso?

Tutti i candidati saranno sottoposti a delle prove scritte e a delle prove orali, al termine delle quali le posizioni saranno assegnate a coloro che avranno ottenuto i risultati migliori. Nel caso in cui il candidato voglia proporsi per la specializzazione commerciale, è prevista anche una prova integrativa in Tecnica degli scambi e rapporti finanziari con l’estero, che si svolgerà sia come prova scritta che come prova orale.

Coloro che supereranno il concorso saranno assunti e riceveranno la nomina di Segretario di Legazione, che corrisponde al primo grado. Questa nomina durerà per nove mesi, che possono essere considerati una sorta di banco di prova: al termine dei nove mesi il Ministero degli Affari Esteri potrà scegliere di confermare la nomina, oppure di ritirarla, a seconda dei risultati ottenuti dal candidato nel corso dei mesi di prova.

Qual è l’evoluzione della carriera?

Il grado di Segretario di Legazione si tiene per 10 anni e 6 mesi (in questo periodo sono compresi i primi 9 mesi di prova), poi si diventa Consigliere di Legazione, poi Consigliere di Ambasciata. Lo step successivo è quello di Ministro Plenipotenziario II classe, al quale segue quello di I classe, per poi giungere infine alla carica di Ambasciatore, che è la carica più alta raggiungibile.