Comitato ‘No al Mega Centro Commerciale’: “Sabato 21 maggio assemblea pubblica”
I RISCHI – Il Comitato ha dichiarato il proprio ‘no’ al mega centro commerciale per il rischio di “allagamento e crollo delle case, distruzione della pineta, collasso del traffico sulla Colombo e perdita di posti di lavoro nelle PMI”. “E’ stata per questa ragione che i cittadini, le associazioni ed i comitati di quartiere del X Municipio di Roma si sono uniti nel Comitato ‘No al Mega Centro Commerciale’ per opporsi con determinazione al progetto di costruzione di un enorme store in una zona classificata ad alto rischio idrogeologico tra via C. Colombo - via C. della Lingua - via Gargiulo”, si legge ancora.
L’INVITO – “Venite a informarvi sugli scenari apocalittici che si verificherebbero con l'insediamento dell'ennesimo ecomostro”, è l’invito ai cittadini rivolto dal comitato affinchè partecipino all’assemblea del prossimo 21 maggio: “presenteremo le nostre ragioni, il progetto ed i rischi per la sicurezza degli abitanti”.
STORIA DI UN ECOMOSTRO
“Nel 1998 la Regione Lazio promuove i Patti Territoriali di Ostia e Fiumicino con lo specifico obiettivo di valorizzare un'area turistica, culturale ed archeologica di rilevanza internazionale; nonché promuovere lo sviluppo del territorio ad essa collegato incentivando imprese già esistenti, o di nuova costituzione, che ne garantiscano la tutela o il risanamento dal punto di vista produttivo e ne leniscano il degrado e l'alto tasso disoccupazionale.
La Lazio Consulting srl presenta ai Patti il progetto di costruzione di un mega Centro Commerciale nel quadrante Via Canale della Lingua-Via Cristoforo Colombo-Via Gargiulo (elaborato dallo Studio Architetti Renato Papagni), ritenuto "ammissibile con riserva" tramite delibera del Consiglio Comunale n. 117/2007. Solo nel 2012, il Consiglio Municipale approva all'unanimità una risoluzione nettamente contraria alla realizzazione del Centro Commerciale, dando mandato all'allora Presidente Vizzani di attivarsi presso gli organi competenti per respingere la richiesta di ammissibilità della proposta.
Oltre a rammentare tra i punti basilari dei Patti l'esigenza di "ampia condivisione degli obiettivi del progetto con i soggetti locali", la delibera municipale sottolinea l'esistenza della norma di inedificabilità assoluta sulle fasce laterali di Via C. Colombo e il rispetto dei canali di bonifica, così come regolato dal Piano Territoriale Paesistico 2. Nel frattempo, l'area è stata venduta alla IAM, società del Gruppo "Esselunga", e il progetto è stato ripresentato l’8 ottobre 2015. In definitiva, nonostante i pareri negativi già espressi da Ascom, ConfCommercio e ConfEsercenti, dai Comitati di Quartiere e dai singoli cittadini, il processo autorizzativo continua la sua corsa all'insegna della costruzione dell'ennesimo "non-luogo" (cit. Augé), creato per un "utente spersonalizzato".
Anche dalle esperienze di Euroma 2, Parco Leonardo, Market Da Vinci, CastelRomano Outlet – solo per elencare i più vicini – è ormai palese il fatto che i Centri Commerciali non siano fonte di aggregazione sociale o ricreativa, ma illusioni di un consumo alla portata di tutti e di relazioni interpersonali virtuali, siti privi di storia e di futuro. Molti di essi infatti chiudono nell'arco di un decennio; dopo aver inquinato il territorio sul quale sono sorti, distrutto la piccola e media impresa nella proporzione di 5/10 posti di lavoro persi per ciascuno creato, aumentato la superficie impermeabile poiché cementificata. In particolare, su quest'ultimo aspetto, si evidenzia che l'area interessata all'intervento è classificata ad elevatissimo rischio idrogeologico; è appena sopra il livello del mare e la falda freatica è quasi affiorante.
Inoltre è attraversata dal “Collettore di Levante” – unico canale appartenente al sistema delle acque basse di tutto l'Infernetto – che convoglia alle idrovore del CBTAR e impedisce il riformarsi della palude. Purtroppo tutti gli abitanti del X Municipio vittime dei nubifragi e dei conseguenti allagamenti degli ultimi anni sanno bene in quali catastrofiche condizioni si possa tradurre un ulteriore aumento di portata verso le attuali idrovore...
L'abbassamento della falda freatica necessario per la realizzazione delle fondazioni e del sottopasso di Via Canale della Lingua avrebbe forti conseguenze su tutto l’ecosistema attorno, a cominciare dalla stessa Pineta. Inoltre, potrebbe essere causa di prosciugamento dei pozzi di irrigazione anche in zone non prossime all'intervento. Tale abbassamento, unito alle vibrazioni trasmesse dalle opere di costruzione e al traffico pesante, potrebbe determinare una variazione delle caratteristiche meccaniche del terreno con possibili problemi strutturali delle abitazioni vicine. Il traffico di automobili e mezzi pesanti sulla Via C. Colombo implicherebbe il collasso definitivo della viabilità. Oltre alle strade dell'Infernetto sarebbero impattati il Lungomare, Via della Villa di Plinio, Via del Fosso di Dragoncello, Via del Canale della Lingua, Via del Lido di Castel Porziano e Via del Lido di Castel Fusano, essendo le uniche arterie di collegamento tra il Centro Commerciale, Ostia e le zone dell'entroterra”.
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