Roma - Aveva solo 19 anni Maurizio Arnesano, guardia di pubblica sicurezza, quando il 6 febbraio del 1980 fu trucidato a Roma da un commando del gruppo eversivo dei Nuclei Armati Rivoluzionari. Questa mattina, in occasione della cerimonia di commemorazione del 35° anniversario della sua morte, il questore di Roma Nicolò D’Angelo ha deposto una corona di alloro sulla lapide collocata all’interno del commissariato Prati, dove prestava servizio Maurizio Arnesano, a nome del capo della Polizia, prefetto Alessandro Pansa. Alla cerimonia hanno partecipato le autorità civili e militari, i familiari e i colleghi della vittima. Maurizio Arnesano stava svolgendo un servizio di vigilanza davanti al Consolato libanese di Roma, in via Settembrini, quando fu aggredito alle spalle da due terroristi che cercarono di strappargli il mitra M-12 e la pistola. Nel corso della violenta colluttazione i due terroristi spararono alcuni colpi di pistola ferendolo a morte. Le indagini svolte dalla Digos di Roma consentirono di individuare in Valerio Fioravanti e Giorgio Vale i responsabili dell’assassinio.