Aeroporto Fiumicino, commissione congiunta con Asl e ARPA
Fiumicino - Come mai dopo l’incendio all’aeroporto il T3 non è stato chiuso? Perché solo il 13 maggio, sei giorni dopo lo scoppio dell’incendio sono state rese note dall’Asl i dati effettivi sulle analisi? I sistemi anti-incendio saranno stati adeguati per contrastare un evento di tali proporzioni e ancora perché solo oggi si è riunita la Commissione Ambiente? Sono molte le domande che si sono discusse nella sala consiliare ieri mattina nel Comune di Fiumicino dai rappresentanti di Asl Roma d , Arpa Lazio e alcuni esponenti di maggioranza e opposizione. Grande assente ADR, che con grande disappunto dei partecipanti non ha fornito le risposte alle tante domande generate a seguito dell’incendio scoppiato nella notte tra il 6 e il 7 maggio che ha devastato centinaia di metri quadrati dell’area commerciale del t3 creando non pochi disagi a passeggeri e operatori aeroportuali che hanno dovuto fare i conti con malori e ritardi. A distanza di quasi un mese dall’incendio al terminal 3 il molo d risulta sotto sequestro per volontà della Procura di Civitavecchia a seguito delle analisi effettuate sulla salubrità dell’aria.
Nelle ore successive dopo i disagi causati ai numerosi passeggeri l’operatività si aggirava intorno al 30-40% e si è ritornati gradualmente alla normalità nei giorni seguenti, passando dall’80% alla piena operatività. Dalle indagini della Procura di Civitavecchia è emerso che il rogo sarebbe partito da una scintilla provocata da un condizionatore portatile utilizzata dagli operai della ditta appaltatrice gestione impianti. A distanza di pochi giorni dalla riapertura immediata del t3 si è registrato da subito un’impennata di malori dei dipendenti che lavoravano all’interno della struttura, come crisi respiratorie, bruciori agli occhi, nausea e in alcuni casi il ricovero stesso tanto da costringere gli operatori aeroportuali a indossare delle mascherine anti-fumo e a protestare con l’ausilio dei sindacati Usb e Cub che denunciano le gravi inadempienze dell’azienda Adr interessata a loro parere solo a portare avanti il profitto a spese della salute dei lavoratori. Il 25 maggio la Procura di Civitavecchia, aperta l’inchiesta, ha disposto il sequestro del molo d per fare i dovuti accertamenti sulla salubrità dell’aria a seguito dei risultati delle analisi effettuate da Asl e Arpa che presentano delle incongruenze sulla presenza o meno della diossina e del pm10. Finiti sulla lista degli indagati cinque operai della ditta che avevano preso in appalto la gestione degli impianti di condizionamento. Proprio ieri in commissione ambiente alcuni rappresentanti della Asl Roma d hanno confermato l’assenza di amianto nell’aria e in attese di ulteriori risultanze ha suggerito di adottare, in via precauzionale, tutte le misure di protezione per la salute pubblica. Ad oggi Adr ha reso obbligatorio indossare le mascherine e ridotto i turni del 50%.
“Non abbasseremo la guardia – ha dichiarato il sindaco Montino – continueremo a fare la nostra parte nel seguire gli sviluppi della vicenda e gli aspetti legati al rischio salute. Soprattutto continuerò a rendere pubblici, sul sito del Comune, tutte le relazioni sui dati di rilevamento in corso nel Terminal che mi verranno fornite dalle autorità sanitarie pubbliche. Il Commissario dell'Istituto superiore di Sanità mi ha confermato che proseguirà l'attività di rilevamento ma che solo dopo il 15 giugno si potrà avere una completezza e certezza sui dati definitivi. Desidero sottolineare che da questa Commissione è emersa la volontà congiunta di questa Amministrazione e della Asl Rm D di creare una task force che abbia come obiettivo unico quello di un attento monitoraggio sull’impatto non solo acustico ma anche ambientale dello scalo aeroportuale sul territorio di Fiumicino”.
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