Ostia - Lunedì 30 settembre, Ostia ha ospitato una tappa importante del XXVII Incontro Internazionale per la pace "Il coraggio della speranza - Religioni e culture in dialogo" organizzato a Roma, dal 29 settembre al 1° ottobre, dalla Comunità di S. Egidio. Sul lungomare Paolo Toscanelli, presso la chiesa della Comunità, leader religiosi rumeni, serbi e pakistani si sono riuniti per discutere di cosa significhi “Essere cristiani nel XXI secolo” e sull’importanza del dialogo interculturale e interreligioso per garantire una pacifica convivenza e costruire una vera pace.


Un evento importante per il territorio lidense, sempre più multiculturale e multireligioso grazie alla numerosa presenza di immigrati, come spiega Corrado Petrachi, referente della Comunità di Sant’Egidio e moderatore dell’incontro: “Ostia è sempre stata una terra caratterizzata da una forte presenza di stranieri che oggi rappresentano il10% della popolazione. La Comunità di S. Egidio lavora per l’integrazione e l’amicizia tra i popoli per rendere il nostro territorio più solidale e dal volto umano. Come diceva Papa Giovanni Paolo II, tutti possono essere artefici della pace. Con questa conferenza – ha aggiunto il moderatore – intendiamo aprire gli occhi anche su situazioni lontane e difficili che vogliamo rendere più vicine attraverso la preghiera”. All’incontro hanno partecipato Florentin, vescovo greco-cattolico della Romania; Stanislav Hočevar, arcivescovo cattolico della Serbia; Iosif, metropolita ortodosso della Romania; Mobeen Shahid,docente pakistano presso la Pontificia Università Lateranense i quali hanno sottolineato che “essere cristiani significa anche non perdere mai la speranza nonostante nel XXI secolo sia necessario sempre più coraggio per non perdere la fiducia nel futuro".


Il metropolita Iosif in particolare, tramite Ostia TV, ha voluto lanciare un messaggio per invitare alla serena convivenza e al costruttivo confronto interculturale: “Ringrazio i cittadini di Ostia per l’accoglienza riservata agli immigrati, in particolare alla comunità dei rumeni. Siamo popoli fratelli, uniti dalla nostra comune cultura latina – ha dichiarato Padre Iosif. Invito inoltre, gli immigrati tutti, in particolare i miei connazionali rumeni, ad essere degni di questa accoglienza che è segno dell’amore di Dio, non possiamo amare gli altri se non amiamo Dio” – ha concluso Padre Iosif. All’Incontro Internazionale per la Pace che si è svolto a Roma, la cui ultima edizione nella Capitale risaliva al 1996, hanno partecipato 400 rappresentanti delle Chiese, delle Comunità ecclesiali e delle grandi Religioni, ed esponenti della vita politica e culturale europea e mondiale provenienti da 60 paesi.


Al meeting di Roma è intervenuto anche Papa Francesco che ha sottolineato come “la pace sia responsabilità di tutti. La strada per la pace è il coraggio del dialogo, un dialogo tenace, paziente, forte, intelligente, per il quale niente è perduto. Il dialogo può vincere la guerra. Il dialogo fa vivere insieme persone di differenti generazioni, che spesso si ignorano; fa vivere insieme cittadini di diverse provenienze etniche, di diverse convinzioni. Il dialogo favorisce l’intesa, l’armonia, la concordia. Per questo è vitale che cresca, che si allarghi tra la gente di ogni condizione e convinzione come una rete di pace che protegge il mondo, e soprattutto protegge i più deboli”. Come ogni anno, l’incontro rinnova quindi lo “spirito di Assisi”, fatto di dialogo e confronto interreligioso e culturale, che prende le mosse dalla storica giornata di preghiera del 1986 voluta dal Beato e futuro Santo, Papa Giovanni Paolo II nella città di San Francesco. L’Incontro Internazionale si è concluso con la Preghiera per la pace a Piazza del Campidoglio a Roma, con la Processione di pace e con la Cerimonia finale in cui è stato proclamato e consegnato l’Appello di Pace 2013 a tutti i leader religiosi e politici del mondo.


Link dell’Appello Pace:
http://www.santegidio.org/pageID/4329/langID/it/text/945/APPELLO_DI_PACE.html