Sversamento oleodotto: il consiglio vota odg per chiedere a Eni monitoraggi e vigilanza
Fiumicino - Il sistema di monitoraggio "vibro-acustico" è pronto sul tratto di oleodotto tra Pantano di Grano e Seram Fiumicino. Un sistema che permetterebbe un rilevamento più puntuale su qualsiasi tentativo di effrazione e di intervento non autorizzato sull’oleodotto. Lo ha annunciato Eni Spa nel corso del Consiglio comunale straordinario di Fiumicino convocato sul sequestro dell'oleodotto Civitavecchia-Fiumicino al quale hanno partecipato i rappresentanti istituzionali dei Comuni Roma Capitale, Civitavecchia, Ladispoli, Cerveteri, delle società ENI S.p.A., Aeroporti di Roma, Raffineria di Roma e SERAM S.p.A., e della Capitaneria di Porto. Nel corso dell’assemblea è stato votato un ordine del giorno che dà mandato al sindaco di Fiumicino di costituire una Commissione straordinaria che coinvolga tutti i Comuni con il compito di monitorare e vigilare che ENI S.p.A., Raffineria di Roma e SERAM S.p.A. relazionino settimanalmente, ognuna per le proprie competenze, sulle forme di approvvigionamento alternative degli aeromobili in partenza e in transito dall’Aeroporto Leonardo Da Vinci. Si è chiesto inoltre a ENI S.p.A. di relazionare con cadenza quindicinale lo stato di avanzamento dell’iter necessario all’installazione del nuovo sistema di monitoraggio sulla tratta interessata e successivamente dei lavori in essere.
“Serve un presidio continuo lungo l’oleodotto”, ha dichiarato il sindaco di Fiumicino Esterino Montino. “È necessaria – ha aggiunto – una maggiore vigilanza, senza abbassare mai la guardia, fino a quando non usciamo dall’emergenza. Serve anche un lavoro di prevenzione, fatto non solo con strumenti tecnologici nuovi, che non garantiscono l’intervento immediato, ma anche attraverso un sistema di sorveglianza che preveda l’impiego di uomini sulla tratta dell’oleodotto. Noi come Comune siamo disponibili a collaborare in questo senso, così come gli altri Comuni coinvolti, trovando forme di convenzione e mettendo le nostre forze a disposizione per controlli e verifiche. Bisogna passare a una fase operativa. Mi auguro che il 10 febbraio, data prevista per la conferenza di servizio la discussione riguarderà non solo la caratterizzazione e il piano di bonifica, quindi anche la seconda fase da portare avanti, e il sistema della prevenzione e dei controlli”. “Sarà compito del Consiglio comunale e delle associazioni preposte in occasione della conferenza dei servizi – ha detto il Presidente del Consiglio comunale Michela Califano – aprire una discussione, così come ci chiedono i cittadini e come richiede la trasparenza con cui fin dal primo momento abbiamo affrontato quest’emergenza. Ringrazio tutti i rappresentanti istituzionali dei Comuni intervenuti, la Capitaneria di Porto, le Forze dell’Ordine e gli Enti preposti ad affrontare la fase successiva all’emergenza. Voglio sottolinearlo, una fase che durerà a lungo e sarà non meno difficile e impegnativa”.
“Gli sversamenti dovuti alle effrazioni – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Roberto Cini – hanno interessato canali di scolo che hanno riversato il prodotto nel Rio Palidoro e nel Fiume Arrone. Già negli anni scorsi ci sono stati altri interventi: al 31 gennaio 2012 risale un episodio di cui in Assessorato non esiste atti dell’Amministrazione a riguardo. Ma è certo che la bonifica dei terreni circostanti è in corso ancora oggi. Ricordo che gli ultimi episodi di sversamento che hanno causato il disastro ambientale hanno provocato nei canali e sui terreni circostanti la fuoriuscita di cherosene. Secondo le ultime stime dell’Eni tra sottrazioni e sversamenti dalla condotta sono uscite 49 tonnellate di cherosene. Maggiori delucidazioni saranno fornite nella conferenza di servizio prevista il 10 febbraio prossimo.“
"Bene l'iniziativa del presidente del consiglio di convocare una seduta ‘unificata’ con tutti i Comuni che si affacciano lungo la condotta Eni". Lo hanno affermato in una nota congiunta i consiglieri comunali Erica Antonelli (Pd) e Massimiliano Chiodi (Lista Civica Montino). "Quanto accaduto a Fiumicino ci riguarda tutti - sottilineano - ed è giusto avviare un percorso unico per assicurare la messa in sicurezza dell'oleodotto ed evitare che nuove effrazioni possano danneggiare l'ambiente e mettere a rischio la salute dei cittadini. Con la votazione dell'ordine del giorno - aggiungono - andremo a costituire una Commissione straordinaria formata dai rappresentanti dei Comuni di Civitavecchia, Santa Marinella, Cerveteri, Ladispoli, Fiumicino e Roma, con il compito di monitorare e vigilare su come Eni farà fronte alla messa in sicurezza dell'impianto. Inoltre il 10 febbraio si terrà la Conferenza dei Servizi che dovrà valutare il piano di caratterizzazione propedeutico alle operazioni di bonifica. Ci aspettiamo un piano più completo ed esaustivo di quello presentato". “Come ho già dichiarato in aula –afferma Chiodi – dato l’alto numero di effrazioni, ben 15 dal 31 gennaio 2012 ad oggi, quell’oleodotto doveva già da tempo essere oggetto di una sistematica attività di protezione, più incisiva e puntuale, e avremmo sicuramente potuto evitare un disastro ambientale di questa portata riuscendo a preservare un ambiente che, nel nostro territorio, è già vessato da altri fattori. Come Presidente della Commissione Ambiente ho apprezzato molto la presenza in aula dei rappresentanti di altre Amministrazioni che, convocate dal Presidente del Consiglio comunale, hanno fortemente condiviso un ordine del giorno che guarda oltre i confini amministrativi e che richiama tutti ad un’attenta valutazione delle questioni ambientali, le stesse che le associazioni e i comitati del territorio hanno sempre e inequivocabilmente portato avanti”. "La questione è certamente legata alla sicurezza, ai controlli e alla vigilanza degli impianti potenzialmente nocivi e pericolosi - prosegue la consigliera Antonelli - ma lasciatemi fare una digressione più generalizzata: sono anche le scelte di politica energetica a fare la differenza, ad indirizzare investimenti, produzioni e consumi. E se ancora oggi, in un paese come l’Italia, paese di sole e di vento, si parla di costruire nuovi oleodotti, di ricercare petrolio o coltivare idrocarburi siamo di fronte ad un paradosso difficile da comprendere".
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