Corpus Domini, papa Francesco sarà a Ostia il prossimo 3 giugno
“C’era da immaginarselo dal suo blitz nelle giostre di Ostia Centro, quando ‘fermò’ la macchina per cercare le suorine, che Papa Francesco non avesse accolto proprio di buon grado ‘soltanto’ una visita alla cattedrale sulla più alta duna del Lido romano tra poca gente ‘selezionata’ riportato ‘quasi a forza’ nel percorso prestabilito dal rigido protocollo. Lo si doveva capire dalla sua visita da ‘parroco’ tra i palazzi , le case di Ostia Levante che Papa Bergoglio a Ostia volesse tornare a dare il messaggio più verace non soltanto di Sé, coerente con la sua vita, ma in genere dell’operato di un Cristiano diremo ‘doc’, di un Pastore presente aldilà dei muretti delle canoniche, delle ‘facce da immaginetta’, dei programmi, della dottrina o delle decine di strutture, sovrastrutture e movimenti romani a volte troppo distanti dalla realtà di una prossimità cittadina; un messaggio/segno forte come semplice testimone del Vangelo tra le case, in definitiva di ‘Gesù’, in senso mistico cristico sì, ma così squisitamente storico e vero, “tangibile” , perché è umano – forse anche cristiano considerando San Tommaso – che Gesù ‘debba e possa’ anzitutto essere toccato, visto nella sua concretezza, abbracciato nella quotidianità, sperimentato e ‘messo alla prova’ , ‘vagliato’ tra dire e fare, tra preghiera e opera.
Ce lo dovevamo aspettare che Papa Bergoglio non avrebbe disatteso i desideri dei cittadini di Ostia, soprattutto di quelli dei quartieri e le piazze, anche dei non cattolici, dei non cristiani e di tutti quelli che ‘hanno visto da lontano’ di quelli che ‘raccolgono le mollichine sotto il tavolo’. E allora la speranza è che si possa per così dire essere tra la ‘gente di piazza’, toccare quasi fisicamente quei luoghi che sono un po’ le ‘ferite’ scoperte di questa cittadina, forse non la malattia ma certamente le parti sanguinanti di una ‘passione’, di una ‘via crucis’ di dolore , sofferenza e tribolazione tra le case di chi si sente solo e abbandonato, purtroppo a volte anche da chi dovrebbe essere presidio e presenza concreta e quotidiana della società civile e istituzionale.
E la speranza è anche che Papa Francesco sia in mezzo a quella Chiesa che non è Cattedrale lontana, ma Comunità Sociale diremo Pedagogica, combattente tra i cittadini, non confondendo certo il suo ruolo, ma in dialogo anzitutto con la realtà quotidiana. Papa Francesco viene a Ostia in processione e riprende una tradizione che era di Papa Paolo VI che portava la celebrazione del Corpus Domini ogni volta in un settore romano. E’ la vicinanza anche a quella Chiesa del Concilio Vaticano II che mette in perfetta continuità i pontificati di Benedetto XVI°, di San Giovanni Paolo II° e di Papa Luciani, fino a San Giovanni XXVIII° che diede il via ad un rinnovamento di cui forse oggi vediamo e tocchiamo il più rappresentativo esponente. Papa Bergoglio sarà alla ‘Porta’ di Roma, a Ostia ma non è un messaggio che rimane qui per noi abitanti di questa ‘porta’ verso l’universalità, è un segno per Roma e per tutti. Apriamo questa porta del Cuore. “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, Io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con Me.””.
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