Roma – Funzionario della Regione Lazio ‘sorpreso’ in flagranza proprio mentre intascava una tangente di mille euro che avrebbe poi utilizzato per l'acquisto di una caldaia per la propria casa. Ad arrestare l’uomo, A.C., 64 anni, in servizio presso la Direzione regionale per lo Sviluppo economico e le Attività produttive - Area Commercio e Servizi al Consumatore per il reato ipotizzato di concussione (art. 317 c.p.p.) le Fiamme gialle di Roma. La tangente era stata chiesta al responsabile di una onlus che si occupa di tutela dei cittadini e dei consumatori. L’arresto è nato proprio dalla denuncia presentata dal responsabile della onlus che ha raccontato alle Fiamme Gialle come il funzionaroi, dopo un iniziale atteggiamento “pretestuoso e ostruzionistico, motivato con la necessità di applicare la vigente normativa”, gli avesse chiesto denaro con il pretesto di particolari esigenze personali, in particolare per sostituire la caldaia di casa. Infine, ha riferito ai finanzieri il responsabile della onlus, A.C. non avrebbe esitato a “paventare possibili future ispezioni nei confronti dell’associazione”.
 

La Guardia di Finanza, a questo punto, ha informato immediatamente la Procura della Repubblica di Roma, che ha disposto il monitoraggio dell'incontro con il funzionario regionale, anche attraverso l'installazione di microtelecamere mobili sul rappresentante della onlus, in grado di registrare le immagini e l'audio dell'incontro. In questo modo è stata ripresa in diretta la dazione della mazzetta, in banconote da 20 e 50 euro. Subito dopo sono intervenuti i finanzieri, che hanno arrestato il A.C.

L'operazione  presenta  elementi di collegamento con un più ampio contesto investigativo, da tempo avviato dalle Fiamme Gialle e dalla Procura della Repubblica capitolina, relativo ad alcune anomalie nelle modalità di rendicontazione alla Regione Lazio delle spese sostenute da alcune associazioni aderenti alle diverse fasi del programma generale delle iniziative a vantaggio dei consumatori previsto ai sensi dell'art. 148 della legge 23 dicembre 2000, n. 388 (Legge Finanziaria). Nell'ambito di quese indagini, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria, già nei mesi scorsi, avevano denunciato per truffa aggravata, nonché per il tentativo di perpetrazione del medesimo reato e/o di quello di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, cinque persone a vario titolo responsabili di alcune delle associazioni per i consumatori sottoposte ad indagini, nonché gli amministratori di due aziende che, attraverso la formazione e l'emissione di fatture relative a prestazioni non rese o artificiosamente "gonfiate", avevano favorito la perpetrazione dei predetti reati. L'inchiesta è ancora in corso e, a questo punto, verrà approfondito il ruolo del C. nel processo di lavoro finalizzato alla concessione ed erogazione di altri finanziamenti nazionali in favore di associazioni dei consumatori.