"CORTIgiano" VIDEO FESTIVAL, PARTE LA VI EDIZIONE
Roma, 14 ottobre 2009 – Quattordici i corti cinematografici di autori di ogni età e provenienza selezionati dalla giuria del CORTIgiano Video Festival per la sesta edizione della rassegna, che si svolgerà dal 22 al 24 ottobre 2009 presso la Biblioteca “Sandro Onofri” di Acilia (Via Umberto Lilloni nr. 39/45). Il 22 e il 23 verranno proiettati i lavori in concorso, mentre il 24 ci sarà la premiazione ufficiale alla presenza di Enzo Foschi (Vice Presidente della Commissione Cultura della Regionale Lazio), Paolo Masini (Vice Presidente della Commissione Cultura del Comune di Roma), dell’Assessore alla Cultura del XIII Municipio e dei partecipanti, e una giuria di professionisti assegnerà il primo premio. Anche il pubblico potrà esprimere la propria preferenza, assegnando un premio al corto più apprezzato in platea.
Il CORTIgiano è un festival di corti in digitale nato con lo scopo di premiare il lavoro dei filmaker valutato in base al rapporto tra budget e risultati estetici, per dare visibilità ai sistemi produttivi non ufficiali. In base a questo criterio il CORTIgiano, organizzato dall’Associazione Colle di Giano con il contributo del Comune di Roma, con la direzione organizzativa di Roberto Mancinelli e la direzione artistica di Silvia Capuano, assegna ogni anno un premio di 500 euro al primo classificato. Partito dalla passione per il cinema dell’Associazione Colle di Giano, il CORTIgiano Video Festival testimonia con la sua crescita e la sua longevità l’importanza della collaborazione tra privati e istituzioni.
Tra il centinaio di opere pervenute alla redazione (per partecipare i concorrenti hanno inviato un video a tema libero della durata massima di 15 minuti entro il 27 settembre) sono state scelte quelle che sanno parlare al nostro tempo con un linguaggio innovativo ma aderente all’epoca in cui viviamo, seguendo l’idea che attuale non è solamente quello che accade qui e ora ma anche quello che fa parte dei nostri ricordi personali e della memoria collettiva.
I corti in programma per giovedì ruotano in gran parte intorno a un tema: in che modo possiamo imprimere un nuovo corso a un’esistenza segnata da particolari che finora non abbiamo considerato? Come racconta Ombrelli, sotto ogni ombrello c’è una storia di vita: a volte possono bastare due settimane per cambiare un finale (Libra), altre volte occorre una rottura radicale con le origini (Creepin’Tooth), oppure allontanarsi dal pregiudizio per reinventare una storia (Indiretta conoscenza) e sganciarsi dalle sicurezze acquisite (Cycelogic). Due momenti di storia del Novecento riaffiorano invece in Orbite, che racconta il giorno della morte di Pinochet nei ricordi di un cileno, impiegato per una grande banca a Torino, e in Il pane della memoria, documentario sulle fasi finali del Secondo conflitto mondiale visto con gli occhi di un gruppo di bambini caricati su un treno e spediti verso ignota destinazione.
Tra i temi di venerdì l’infanzia, che riappare come un fantasma a chiedere “spiegazioni” ad una famiglia appena nata (Lo spettro della fata) o come età negata da una mancata integrazione in un nucleo familiare costretto alla separazione (Esperándote). Anche Paul Bonacci ha come protagonista un bambino, che oggi un uomo e che tiene prigioniero per giorni un politico, torturandolo e narrandogli le vicende che ha subito da piccolo. La componente sociale torna in Panca Popolare Italiana, che ci propone una sequenza di immagini girate nell’arco di sei anni a documentare visivamente l’incrocio di popoli ed etnie transitate su una piazza romana, e in Il giorno del jujitsu, in cui un prete lotta per il suo diritto di dire messa. Completano il programma del 23 ottobre La memoria dei cani (che l’autore sintetizza con poche parole: “Sfioro le guance sui sassi. M’affaccio da una tregua del muro”) e Pleasure Railways, viaggio sui binari della tratta ferroviaria giapponese Shinkansen.
Sabato la premiazione sarà preceduta dalla proiezione di un corto fuori concorso So che c’è un uomo di Gianclaudio Cappai (della durata di 30 minuti). Ambientato in uno squallido casale di campagna, sotto un caldo afoso e opprimente, racconta i dubbi, le paure e i malesseri di una famiglia senza controllo. A tensioni mal represse fa eco una promiscuità morbosa, e il perturbante si insinua in ogni gesto, rumore e bestiario.
Per info: port. 349.7432322 festival@colledigiano.it www.colledigiano.it |
CORTIgiano Video Festival 2009
Programma:
Giovedì 22 ottobre 2009 - Ore 21.00
ORBITE di Adriano Valerio (15’00)
OMBRELLI di Davide Onnis (1’54)
LIBRA (Bilancia) di Carlota Coronado (4’10)
CREEPIN’ TOOTH di Daniele Gravina (5’25)
CYCELOGIC di Shapoor Ebrahimi (7’30)
INDIRETTA CONOSCENZA di Salvatore Metastasio (8’30)
IL PANE DELLA MEMORIA di Giacomo Andrico (16’00)
Venerdì 23 ottobre 2009 - Ore 21.00
LO SPETTRO DELLA FATA di Alberto Gulminetti (16’00)
LA MEMORIA DEI CANI di Simone Massi (8’00)
ESPERÁNDOTE di Clara Salgado (10’14)
PAUL BONACCI di Alessio Pasqua (10’00)
IL GIORNO DEL JUJITSU di Antonio Zucconi (5’00)
PLEASURE RAILWAYS di Cesare Camardo (3’40)
PANCA POPOLARE ITALIANA di Werther Germondari (10’00)
Sabato 24 ottobre 2009 - Ore 21.00
SO CHE C’E’ UN UOMO di Gianclaudio Cappai (30’00)
PREMIAZIONI:
v Menzione Speciale assegnata dalla giuria del CORTIgiano Video Festival
v Premio del pubblico della Sesta edizione del CORTIgiano Video Festival
v Premio della giuria al vincitore della Sesta edizione del CORTIgiano Video Festival
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Premio della giuria critica della Sesta edizione del CORTIgiano Video Festival
I vincitori dell’edizione 2008
Lo scorso anno sono stati premiati a pari merito due cortometraggi: Jean Paul di Francesco Uboldi e Qualcosa di mai visto di Astutillo Smeriglia (Antonio Zucconi).
Il primo è un viaggio in un angolo remotissimo del Camerun dove Jean Paul è nato e vissuto. Lì sta morendo incatenato ad un albero, vittima del malocchio e delle credenze magiche. Il secondo cortometraggio cambia totalmente genere e lascia spazio al sorriso: è il racconto animato di un altro tipo di viaggio, un viaggio interstellare compiuto da due esseri particolari che credono di scoprire qualcosa di mai visto. Il premio della Giuria Critica è andato invece a Loop di Valentina Tomada, che racconta con delicatezza la storia di un malato di Alzheimer.