Roma - L'annuncio dell'uscita di Trenitalia da Metrebus segna di fatto la fine del sistema tariffario  integrato, almeno per come è stato concepito e gestito fino ad oggi. Nonostante Cotral abbia cercato in questi mesi il dialogo con Atac, nessuna buona volontà è stata dimostrata dall'azienda romana per trovare una qualsivoglia soluzione che rendesse il sistema più trasparente ed efficace. I crediti di Cotral nei confronti di Atac ammontano a 120 milioni di euro: soldi incassati da Atac per servizi resi da Cotral e mai ridistribuiti.


LA DATA - Per tutte queste ragioni Cotral ha fissato la data del primo gennaio come l'ultima possibile prima di disdettare il sistema Metrebus, intraprendendo in questi mesi tutte le azioni legali necessarie per recuperare la quota della bigliettazione mai incassata. “Un sistema tariffario integrato è uno strumento indispensabile per incentivare il servizio di trasporto pubblico in un'area come quella laziale - dichiara l'amministratore delegato di Cotral Arrigo Giana - ma non può funzionare se un soggetto gestisce tutte le informazioni e i flussi finanziari e gli altri nulla. Anche in considerazione del fatto che in questi anni non sono mancate gravi criticità di gestione. Siamo pronti a discutere una nuova organizzazione del sistema solo se la gestione verrà affidata ad un soggetto terzo rispetto al quale le aziende aderenti avranno la medesima possibilità di controllo. Atac dovrebbe responsabilmente fare un passo indietro come gli stiamo suggerendo da mesi, purtroppo inascoltati”.



LEGAMBIENTE - Trenitalia Spa e Cotral Spa hanno annunciato la loro imminente uscita dal sistema Metrebus prospettando un futuro nero per tutti i viaggiatori di Roma e del Lazio. Il sistema è stato attivato a metà anni 90 dopo la spinta di Legambiente, e consente, allo stato attuale,con un unico titolo di viaggio o abbonamento, di viaggiare sui treni regionali di Trenitalia, sui bus di Trambus e Co.Tra.L. sulle linee gestite da Met.Ro. (metropolitana A e B di Roma, ferrovie Roma-Viterbo, Roma-Pantano, Roma- Lido), ma, se l’uscita delle due aziende venisse confermata, il sistema decadrebbe del tutto ed i viaggiatori e i pendolari del Lazio si ritroverebbero a dover acquistare 2 o 3 biglietti (o abbonamenti) per viaggiare ogni giorno.



I PENDOLARI - “I pendolari e i viaggiatori di tutta la regione non possono e non devono sopportare anche questo duro colpo - dichiara Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio - Nel Lazio ci sono 540.000 pendolari che ogni giorno devo sopportare ritardi, soppressioni delle corse, caldo e freddo solo per avere la possibilità di andare a lavorare e non è accettabile che vengano ora colpiti da un ulteriore aumento dei prezzi, nonché dalla scomodità di dover avere non più un solo abbonamento, ma tre. Chiediamo all’assessore Civita di organizzare immediatamente un tavolo di discussione tra Atac, Trenitalia e Cotral, dove siano presenti le associazioni ambientaliste perché non possiamo permettere questa ulteriore umiliazione proprio alle porte del Giubileo."