Roma - “In questa fase d'emergenza ci sono categorie di lavoratori che eseguono servizi necessari e che non ricevono un'adeguata attenzione. Con un Presidente di Regione indaffarato ad occuparsi del futuro di un governo senza più maggioranza ci si dimentica del presente e di tutte quelle attività in crisi nell'impossibilità di accedere ai ristori come nel caso settore delle società di servizi investigativi, vigilanza e security.” Così il consigliere della Lega Davide Bordoni.

E aggiunge: “La Regione Lazio continua ad escludere dai ristori il codice Ateco di tutte quelle aziende impegnate nel mantenimento dell’ordine e della percezione di sicurezza. Assurdo pensare che un minore ricorso ai servizi di vigilanza privata a seguito della perdita di appalti nei negozi e negli istituti di credito in difficoltà non abbia determinato la crisi di tutto il settore. È una situazione drammatica e l’indebolimento di questo genere di servizi non fa altro che aumentare l’allarme sicurezza con un rischio concreto da non sottovalutare. Auspico che le ditte di vigilanza privata possano essere presto reimpiegate nelle aree più diverse, dal commercio ai luoghi della movida, comprese le strutture sanitarie e assistenziali, che sono notoriamente le più esposte sul versante dei contagi, nel frattempo è indispensabile che la Regione LAZIO assuma le decisioni necessarie affinché le aziende e i lavoratori coinvolti in tali servizi abbiano tutele economiche e funzionali adeguate.”