CRACK BANCA MERIDIONE, LATITANTE ARRESTATO ALL’AEROPORTO
FIUMICINO - Il manager napoletano Raffaele Cacciapuoti, latitante dal novembre scorso per la vicenda del crac della Banca Popolare del Meridione, è stato arrestato al suo arrivo in Italia da Santo Domingo. Cacciapuoti, 43 anni, accusato dalla procura di Napoli di riciclaggio e appropriazione indebita - nel novembre scorso era stata emessa nei suoi confronti una ordinanza di custodia cautelare - e' sbarcato all'aeroporto Leonardo Da Vinci con un volo di linea proveniente da Santo Domingo, via Madrid. A suo carico un "buco" di circa 8 milioni di euro raccolti tra 842 "soci sottoscrittori" della Banca Popolare del Meridione. All'arrivo nello scalo romano l'uomo, vestito in polo rosso bordeaux, jeans, un quotidiano appoggiato sulle mani per coprire le manette, controllato da personale dell'Interpol, è stato prelevato sotto bordo dagli agenti della Polaria di Fiumicino e dell'Interpol e portato negli uffici di Polizia Giudiziaria, dove gli è stata notificata l'ordinanza di custodia cautelare. Accompagnato dagli agenti della Polaria e della Guardia di Finanza, Cacciapuoti e' stato fatto salire a bordo di un'Alfa Romeo delle Fiamme Gialle diretta a Napoli. Il manager, ricercato dalla magistratura napoletana nell'ambito dell'inchiesta sul buco di 8 milioni di euro ai danni degli 824 soci sottoscrittori della Banca popolare del Meridione, e' stato espulso dalla Repubblica Dominicana. Lunedì notte era stato prelevato dalla polizia nella sua abitazione di Santo Domingo, dove aveva fatto perdere le proprie tracce, e condotto in un carcere della capitale del paese caraibico. Deve difendersi dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice Claudia Picciotti per il reato di ricettazione. Il pm Francesco Raffaele ha ipotizzato anche l'accusa di appropriazione indebita e ha chiesto nei giorni scorsi la proroga dei termini delle indagini preliminari.