Ostia -  Dopo l’avvertimento di Ostia, il pacco bomba senza innesco, e l’esecuzione mafiosa di Modesto Pellino a Nettuno, senza dimenticare l’arresto dei due latitanti della ‘ndrangheta fermati dai carabinieri del Gruppo di via Zambrini, la politica si mobilita contro l’emergenza criminalità sul litorale romano. Episodi che preoccupano e che indicano una recrudescenza della criminalità organizzata alla quale l’amministrazione regionale deve dare una risposta immediata.

 

A convocare un’audizione alla Pisana sul persistere di questi gravi episodi è Filiberto Zaratti, presidente della commissione regionale sicurezza e lotta alla criminalità della regione Lazio. “Ho dunque deciso di convocare la commissione per mercoledì 1 agosto, alle ore 16, nella sala etruschi del Consiglio regionale del Lazio”, dichiara  Zaratti, “per ascoltare le amministrazioni locali di Nettuno e del municipio XIII, gli assessori alla sicurezza di Regione e Provincia e il delegato alle politiche della sicurezza del Comune, le autorità competenti della Dia e della Dna e le organizzazioni sindacali e antimafia che da anni lottano contro il radicamento delle organizzazioni criminali”.

 

“L’audizione sarà una preziosa occasione per fare dettagliatamente il punto sullo stato della criminalità organizzata sul litorale romano come nel resto della regione” conclude Zaratti: “sono convinto che lo scambio di informazioni e di idee sarà utile per iniziative politiche e lavoro delle autorità”.

 

Alla luce di questi eventi anche Raffaele Megna, responsabile del Forum sulla sicurezza e legalità del Pd regionale, ha convocato in via urgentissima per giovedì 2 agosto una riunione del Forum al quale sono stati invitati a partecipare, oltre al responsabile per la sicurezza nella segreteria regionale del Pd, Jean-Leonard Touadì, tutte le forze democratiche, le associazioni, i cittadini, gli esponenti politici e le organizzazioni sindacali delle forze dell´ordine.

 

“Ormai siamo di fronte a una vera e propria guerra. E tutto viene svolto alla luce del sole. Pacchi bomba, avvertimenti nemmeno troppo velati, omicidi”, afferma Megna. “Un´escalation preoccupante che non può lasciarci indifferenti. Siamo chiamati a reagire, a lanciare un segnale chiaro e forte per evitare che il litorale sia lasciato in mano alla criminalità. La presenza mafiosa, infiltrata nell´economia del litorale, è ormai divenuta insostenibile. E il grande sforzo messo in campo dalle sole forze dell´ordine e dalla magistratura non basta più. Oltre che di più mezzi e di più uomini c'è necessità di una mobilitazione democratica”, prosegue.

 

“C´è bisogno che tutti facciano la loro parte, primi tra tutti i partiti che non possono rimanere a guardare. Perché girare lo sguardo da un'altra parte fa il gioco delle mafie. Se vogliamo davvero ripercorrere le orme di Falcone e Borsellino, di tutti coloro che hanno sacrificato e sacrificano tutt´ora la propria vita per combattere la mafia, dobbiamo reagire tutti insieme”, conclude Raffaele Megna.