Criminalità, smantellate imprese dei clan mafiosi: 16 arresti
Ostia – Sequestrati ristoranti, discoteche, bar e pasticcerie, tra cui il noto stabilimento ‘Faber Village’, per un valore complessivo di oltre 6 milioni di euro a Ostia. Si è così conclusa l’operazione ‘Tramonto’ condotta dalla guardia di finanza su disposizione della Direzione distrettuale antimafia che 'idealmente' si aggancia a 'Nuova alba' della squadra mobile che il 26 luglio del 2013 portò all'arresto di 51 persone a Ostia. 200 militari hanno effettuato indagini nei confronti del clan Fasciani smantellando imprese dei sodalizi criminali, mimetizzate nell’economia legale del litorale di Ostia. I finanzieri, con l’ausilio di elicotteri e unità cinofile, hanno arrestato 16 persone tra affiliati e fiancheggiatori del clan. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso e trasferimento fraudolento di beni.
Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Capitale ed eseguite dalle Fiamme Gialle del Gico del nucleo di polizia tributaria e del II Gruppo di Ostia, hanno permesso di accertare come il clan Fasciani, emanazione del noto boss Carmine Fasciani, 65 anni, si fosse insinuato e radicato nell’economia legale della Città eterna attraverso la costituzione, attraverso dei prestanome, di una serie di società operanti nel settore della ristorazione, della gestione di stabilimenti balneari, delle discoteche e della rivendita e noleggio di auto. In particolare, le indagini hanno permesso di accertare come negli ultimi due anni, i Fasciani abbiano attuato la cosiddetta “politica della mimetizzazione”, volta a nascondere i reali proprietari delle attività commerciali e, soprattutto, a preservare i patrimoni illecitamente accumulati, frutto dei reati di usura, estorsione e traffico di stupefacenti, già peraltro accertati, in altri contesti, dalla stessa Direzione distrettuale antimafia di Roma.
Grazie alla direzione di Carmine Fasciani, nascosta da tutta una serie di cosiddette “teste di legno”, per lo più persone incensurate, si è assistito ad una vera e propria “espansione mafiosa”, attuata mediante la capillare acquisizione di importanti fette del mercato legale a danno degli imprenditori onesti, nei cui confronti veniva attuata una spietata concorrenza sleale. In alcuni casi è stata, inoltre, riscontrata la costituzione di vere e proprie “joint ventures” tra esponenti di vertice del clan Fasciani ed imprenditori romani, volte a schermare la reale riconducibilità dei beni e dei capitali mafiosi attraverso complesse strutture societarie. Tra le forme di intestazione fittizia maggiormente utilizzate figurano le cosiddette “S.r.l. semplificate”, più note come “S.r.l. ad 1 euro”, con le quali sono stati acquisiti i singoli rami d’azienda di alcune società sequestrate nel luglio 2013, svuotandole, di fatto, dei relativi patrimoni aziendali in maniera tale damitigare,ovvero annullare,gli effetti dei precedenti provvedimenti ablativi. In questo modo i Fasciani sono riusciti a mantenere il controllo di numerose attività imprenditoriali. Tutti gli investimenti colpiti oggi sono riconducibili ad un unico “centro d’interesse occulto”, ben organizzato e collegato, che consente di dare al fenomeno una chiave di lettura unitaria e verticistica pur permettendo l’accertamento delle responsabilità penali dei singoli aderenti.
Quella che emerge dal sottobosco è, quindi, una “imprenditoria criminale”, calata a forza nel mondo dell’economia legale “tirata a lucido” per nascondere, dietro ad uno schermo di imprese e società, il nuovo modo di “fare mafia” dei clan, imbellettato da una parvenza di regolarità ma mai del tutto slegato dalla violenza di strada, teatro della nascita e della cementificazione dei vincoli di affiliazione mossi dalla sete di denaro e di potere. In conclusione, l’operazione di oggi della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina conferma come i clan conseguano ingiusti ed illeciti profitti e vantaggi, attraverso un controllo sia del territorio di competenza sia delle relative attività economiche e produttive. Il quadro delineato dalle indagini restituisce, pertanto, l’immagine di una mafia moderna ed imprenditrice, con una struttura articolata e complessa, con un’attitudine colonizzatrice ed espansionistica, in linea con le vere e proprie holding finanziarie, e tale, grazie ad una indiscussa leadership, conquistata perla dimostrata affidabilità personale ed economica, da raggiungere livelli altissimi di efficienza operativa.
Le indagini ha consentito al nucleo di polizia tributaria ed al II Gruppo di Ostia delle Fiamme Gialle, affiancati per l’esecuzione anche dalle unità cinofile del Gruppo Fiumicino e della Compagnia Civitavecchia e da un elicottero della Sezione Aerea di Pratica di Mare, di:
eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Roma, nei confronti di:
(1) FASCIANI Carmine, nato a Capistrello (AQ) il 11.05.1949 - già detenuto;
(2) BARTOLI Silvia Franca, nata a Olgiate Comasco (CO) il 28.5.1952 - già detenuta;
(3) FASCIANI Sabrina, nata a Roma il 8.5.1974 - già detenuta;
(4) FASCIANI Azzurra, nata a Roma il 18.5.1984 -già detenuta ai domiciliari;
(5) DI MAURO Nicola, nato a Roma il 24.3.1981;
(6) TALAMONI Davide, nato a Roma il 29.10.1978;
(7) TALAMONI Fabio, nato a Roma il 15.5.1983.
(8) SINCERI Fabrizio, nato a Roma il 7.5.1958;
(9) MAZZINI Daniele, nato a Roma il 5.9.1962;
(10) MAZZIOTI Valerio, nato a Roma l’11.4.1985
(11) MAZZIOTTI Mirko, nato a Roma il 2.11.1979;
(12) PALAZZI Francesco, nato a Roma il 9.7.1990;
(13) ROMANI Gabriella, nata a Roma il 25.5.1964;
(14) SALVI Marzia, nata a Roma il 2.6.1979;
(15) D’AGOSTINO Marco, nato a Roma il 10.4.1979;
(16) LUCHKIN Kirill, nato nella Federazione Russa il 27.2.1991;
per il reato di concorso in trasferimento fraudolento di beni, aggravato dalle modalità mafiose, con l’aggiunta, per il solo DI MAURO Nicola, del reato di associazione mafiosa di cui all’art. 416 bis c.p.
In conclusione, con l’operazione conclusa oggi, la Direzione Distrettuale Antimafia e la Guardia di Finanza di Roma, oltre ad assicurare alla giustizia persone aderenti al clan mafioso dei Fasciani, hanno restituito alla collettività un ampio spazio di legalità economica.
“Con l’operazione della Guardia di Finanza di questa mattina la Procura della Repubblica della Capitale ha assestato un altro duro colpo alle attività criminali e mafiose che stanno provando ad avvelenare l’economia del litorale romano da anni. Si tratta di un’operazione che segna il successo delle Forze dell’Ordine e della Magistratura e che dimostra come, attuando un ferreo controllo del territorio e indagini scrupolose sulla provenienza di patrimoni e di esercizi commerciali, si possa estirpare il terreno fertile sul quale le organizzazioni mafiose tentano di mettere le radici”, ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
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