Roma – Anche il Natale 2014 sarà un Natale contrassegnato dalla crisi. E dunque, come riferiscono le associazioni dei consumatori e di categoria, caratterizzato da un crollo dei consumi. Gli italiani risparmieranno sui regali, sui viaggi ed anche sui prodotti alimentari. Secondo quello che afferma Carlo Rienzi, presidente del Codacons, prosegue la tendenza delle famiglie a ridurre gli acquisti anche durante le festività. “Il bonus da 80 euro introdotto dal governo non salverà il Natale e quest'anno gli italiani taglieranno i consumi natalizi di un ulteriore 5% rispetto all'anno precedente, con riduzioni di spesa che riguarderanno soprattutto i settori abbigliamento, calzature, viaggi e casa, dove la contrazione degli acquisti sarà più marcata”, spiega il presidente Renzi. E intanto si ventila la proposta di anticipare i saldi per favorire gli acquisti, così come sta avvenendo nel Regno Unito e negli Stati Uniti.


Nel 2014 solo un italiano su due (51%) ce la fa ad arrivare a fine mese, mentre il 36% non riesce a superare la terza settimana e il 13% la seconda. E' questa l'impietosa rilevazione effettuata da Confesercenti, sulla base di un sondaggio in vista del Natale. Sette anni fa la quota di italiani che poteva contare su un reddito sufficiente per tutto il mese era del 64%. Il regalo a parenti e amici diventa un lusso per pochi. Sul fronte strettamente natalizio, la tredicesima fa ancora la differenza: chi la incassa infatti spenderà in acquisti il 2,6% in più della media di tutti gli italiani. La forbice si amplia nel caso dei giocattoli, scelti dal 52% tra chi potrà contare sulla tredicesima mensilità, contro un generale 48%. Il divario si conferma per l'abbigliamento (56% contro 51%) e per gli elettrodomestici (29% e 26%). E per i profumi si prevede un piccolo boom (42% per chi prende la tredicesima). Chi comunque farà regali risparmierà soprattutto su quelli per parenti e per amici (18%), a seguire si risparmia sul partner (9%). Ma solo il 5% ridurrà le spese per i regali per i bambini, la stessa percentuale del 2007: la crisi ha modificato lo scenario delle festività degli adulti, ma gli italiani tentano di tenere al riparo la festa per i più piccoli. Si risparmierà anche sui viaggi (15%) e sulle spese o regali per se stessi (16%). Il 4% non farà alcun regalo.



E la crisi ha colpito anche l'albero di Natale che si è accorciato in media di mezzo metro. Oggi, infatti, la maggioranza degli abeti acquistati hanno un’altezza inferiore al metro e mezzo e in molti casi non superano neanche il metro. Nonostante un calo del 10% degli acquisti rispetto allo scorso anno - sottolinea Coldiretti - sono comunque oltre 4 milioni le famiglie italiane che non rinunciano all'albero vero anche se nel tempo si è rimpiccolito per effetto delle difficoltà economiche che spingono a privilegiare alberi di costo inferiore.


Buone notizie, però, riguardano lo spumante italiano che conquista il mondo con un aumento del 22% delle bottiglie esportate all'estero. E dunque le bollicine nostrane conquistano le tavole nel mondo dove per Natale e Capodanno ci sarà il record storico di brindisi made in Italy, secondo un'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero nei primi otto mesi del 2014. Se in Italia lo spumante si classifica al primo posto degli acquisti irrinunciabili nello shopping delle feste, all'estero, sottolinea Coldiretti, non sono mai state richieste così tante bollicine italiane come quest'anno, in netta controtendenza rispetto alle difficoltà dell'economia nazionale. Il risultato è che il 2014 si chiuderà con la spedizione all'estero di poco meno di 300 milioni di bottiglie di spumante, tra metodo Charmat e Classico, il record di sempre. Nel mondo quest'anno si beve più spumante italiano che champagne, che ha fatto registrare un aumento delle esportazioni molto più basso (+6%) nello stesso periodo. Nella classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo ci sono, nell'ordine, il Prosecco e l'Asti. Da segnalare i risultati ottenuti sui nuovi mercati come la crescita record nelle esportazioni in Cina, dove le bottiglie di bollicine made in Italy consumate nel 2014 sono addirittura triplicate (+195 per cento) rispetto allo scorso anno. Un vero e proprio boom di vendite nello stesso periodo si registra nel Regno Unito (+50% in quantità), che scavalca gli Stati Uniti (+21%) e diventa il primo mercato di riferimento per le bollicine tricolori mentre la Germania scende al terzo posto con le esportazioni che restano stabili. A pesare, però, è il fatto che con il successo crescono le imitazioni in tutti i continenti a partire dall'Europa dove sono in vendita bottiglie di Kressecco e di Meer-Secco prodotte in Germania. Inoltre, a preoccupare quest'anno, conclude Coldiretti, il crollo della produzione nazionale a causa del maltempo, che ha tagliato del 15% i raccolti con la vendemmia 2014 che si classifica come la più scarsa dal 1950 con 41 milioni di ettolitri.