I consiglieri di opposizione sulla kermesse culturale promossa dall'amministrazione comunale: "Abbiamo capito da subito la ‘cultura’ di cui dovremo cibarci. Mettere il simbolo del Comune sul libro di Vannacci significa bollinare istituzionalmente i contenuti e i messaggi omofobi, misogini e discriminatori di quelle pagine”

Fiumicino - "Dopo il Premio poesia città di Fiumicino, il Festival della legalità, le Traianee, la rassegna Poeti in Itinere, Erri De Luca, Ascanio Celestini e tanto altro, a Fiumicino la cultura fa un notevole salto... nel vuoto", lo dichiarano i consiglieri di opposizione in seguito alla notizia della kermesse culturale promossa dall'amministrazione culturale. 

"L'abbiamo capito da subito la "cultura" di cui dovremo cibarsi da qui in avanti: Paragone e Vannacci", stigmatizzano i consiglieri.

"Scelte che lasciano esterrefatti e che manifestano l'incapacità dell'assessore Torresi e di questa amministrazione di capire che sono amministratori di tutta la città. Mettere il simbolo del Comune sul libro di Vannacci - sottolineano - significa bollinare istituzionalmente i contenuti e i messaggi malsani e intolleranti di quelle pagine. Contenuti omofobi, misogini e discriminatori".


"Abbiamo lavorato tanto per costruire una città aperta e accogliente; abbiamo aperto e progettato i luoghi della e per la cultura (biblioteca Pallotta, Museo del Sax, Autororium); adesso, si vuole trasformare Fiumicino in una comunità chiusa e retrograda. La cultura è una cosa seria - puntualizzano - non permetteremo l'abbrutimento culturale della nostra città", concludono.