Ostia - Una morte assurda, quella di Mariam Moustafa, 18 anni. La ragazza, nata e cresciuta a Ostia, si era trasferita in Inghilterra per studiare. A spezzarle la vita una violenza brutale senza un perché, anche se in molti hanno avanzato la tesi del razzismo.

Mariam, egiziana, è stata massacrata di botte da una gang di bulle che, stando a quanto emerso, già da qualche tempo avevano preso di mira la ragazza: calci e pugni che alla fine, nell’ultima – poi rivelatasi fatale – aggressione avvenuta di fronte al centro commerciale Victoria Centre a Nottingham l’hanno mandata in coma.

Nella circostanza l’aggressione a Mariam sarebbe iniziata dapprima in strada per poi proseguire sul bus che la giovane era riuscita comunque a prendere; è qui che l’autista è intervenuto per strappare dalle grinfie della banda Mariam che però nel frattempo aveva già perso i sensi. Poi, dopo una lunga battaglia tra la vita e la morte durata tre settimane, la 18enne si è spenta in ospedale. L’aggressione era finita anche in rete, caricata online dalle stesse bulle quale firma di questo folle gesto. Adesso i genitori e i parenti della povera ragazza chiedono giustizia.


Aggiornamento


La Procura di Roma ha aperto un'indagine sulla morte di Mariam, deceduta mercoledì scorso a seguito delle lesioni riportate nell'aggressione subita il 20 febbraio scorso a Nottingham. Il fascicolo, nel quale si indaga per omicidio, è stato affidato al pm Sergio Colaiocco.

Mariam, italiana di origini egiziane, si era trasferita in Inghilterra con la famiglia quattro anni fa, ma era molto legata a Ostia, dove era nata e cresciuta. Dopo l'aggressione, avvenuta in strada e proseguita poi sul bus, la giovane si era recata in ospedale ma era stata dimessa nonostante lei affermasse di stare molto male. La mattina dopo le sue condizioni erano precipitate e la diciottenne era entrata in coma.