Da Torino a Roma a piedi per protestare contro la disoccupazione
La storia di Teresio è quella di molti altri in Italia. Lavoro a tempo indeterminato in un’azienda che si occupa di smaltimento di rifiuti agricoli. Poi arriva la crisi, la proposta di trasformare il suo contratto in Co.Co.Co che gli continuerebbe a garantire il lavoro. Poi il dietrofront, il licenziamento, la mancanza di assegni di sussistenza. Divorziato e con un figlio di 24 anni anche lui precario decide di intraprendere questa protesta civile: da Torino a Roma a piedi, senza soldi, solo con una carta di identità in tasca e un diario in cui ha appuntato la solidarietà di 34 comuni che l’hanno ricevuto.
“In questi due mesi – spiega – ho dormito ovunque. La solidarietà? Soprattutto dai senza tetto che hanno diviso sempre tutto con me, un giaciglio, una coperta, un pezzo di pane”. Ora un posto per dormire ce l’avrà: “Ringrazio il presidente del consiglio di Fiumicino Gonnelli e l’assessore Panariello per avermi ospitato ed essersi attivati con le istituzioni capitoline per trovarmi un luogo dove passare la notte in attesa di incontrare Napolitano e portare alla sua attenzione la grave crisi occupazionale che ha colpito l’Italia”.
“La storia di Teresio e la sua grande voglia di non arrendersi - afferma il presidente del consiglio comunale di Fiumicino, Mauro Gonnelli -, sintetizza l’antico coraggio italiano che ha fatto in modo che questa Nazione potesse risollevarsi dalle macerie e portare nel mondo il suo spirito. Teresio è un grande esempio per tutti. La sua civiltà e compostezza, la sua battaglia senza sponsor e bandiere, senza quella rabbia che invece dovrebbe avere dentro una persona che ha perso tutto, sono un esempio. Come amministrazione faremo di tutto affinché il suo sogno si realizzi”.
Tags: fiumicino