Ostia – Dal teatro alla politica: Stefania Maccari, 52 anni, romana, un figlio, autrice di testi teatrali e direttore organizzativo del Teatro Fàrà Nume di Ostia è la candidata al consiglio della Regione Lazio con il Centro solidale per Zingaretti alle elezioni del 4 marzo. Impegnata nel campo dell’arte, della cultura, della formazione e del sociale, vive a Ostia dal 1971.

Come mai la decisione di scendere in campo ‘mettendoci la faccia’? E’ una sua scelta o ha accolto un invito? E’ alla sua prima esperienza politica?

Ho deciso di scendere in campo 'mettendoci la faccia' perché stanca di vedere umiliato, deriso ed offeso il mio territorio, Ostia ed il X Municipio tutto; perché stanca di vedere negozi che chiudono, scuole in difficoltà, ragazzi che non credono più nel futuro. Ho deciso perché non ho paura di rappresentare il mio municipio in regione. Non è stata una mia scelta ma ho accettato una richiesta perché ho, avrei la possibilità di portare il nostro municipio in regione. Sono alla mia prima esperienza diretta in politica, anche se la vera politica è quella che si fa ascoltando quotidianamente la gente e cercando di risolvere qualsiasi tipo di problema.

Come sta vivendo questo periodo? E’ emozionata, magari un po’ preoccupata?

La campagna elettorale sta modificando un po’ i miei impegni ma non più di tanto: cerco di mantenere il contatto con la realtà considerando questa avventura un 'gioco' che come tutti i giochi va affrontato con serietà, impegno ed un pizzico di incoscienza. Sono emozionata, certo, anzi a volte mi sento terrorizzata ma cerco di affrontare con serenità questa nuova avventura e soprattutto, pur rendendomi conto dell'importanza e della responsabilità che questa decisione comporta, non smetto mai di sorridere.

E’ impegnata in una campagna elettorale ‘tradizionale’ con tanti incontri, manifesti e volantinaggi?

La mia è una campagna elettorale decisamente anomala. Sono contro le affissioni - in quanto mezzo adatto a sporcare più facilmente e velocemente la città – per questo mi sono rifiutata categoricamente di affiggere manifesti. Contro lo spreco della carta ho fatto stampare dei segnalibro che potranno essere in ogni caso riutilizzati ed essendo attorniata da decine di giovani sto cercando di utilizzare i mezzi che i ragazzi usano con tanta disinvoltura come i social, instagram, il web. Da direttrice di un teatro utilizzo, insomma, la forma che più conosco, ossia la cultura in tutte le sue forme.

Qual è il suo programma, quali i suoi obiettivi, che cosa le sta particolarmente a cuore e che cosa vorrebbe, se eletta, realizzare per combattere quello che ‘non funziona’?


Vorrei esporre le mie proposte che si sviluppano principalmente in cinque punti che cercherò di illustrare  e che sono il frutto della mia analisi e della mia esperienza. Penso rappresentino la chiave per la soluzione di problemi altrimenti irrisolvibili.

CULTURA - Vorrei senz’altro contribuire alla diffusione della cultura nei territori, raggiungendo anche quei luoghi dove al momento non esistono realtà o spazi. In questi anni la Regione Lazio ha portato avanti un grande lavoro per valorizzare l’arte e per contribuire a costruire una collettività di cittadini consapevoli, attivi, curiosi gli uni degli altri, sereni. L’obiettivo è dare a ogni comunità il suo teatro, così come ogni paese ha i suoi punti di riferimento, la sua piazza e la sua chiesa. Investire nella cultura significa investire nello sviluppo e nella crescita della nostra Regione. Fare teatro, oltre che attività di spettacolo, è sinonimo di inclusione, di crescita, di formazione, di creazione di nuove professionalità. Fare teatro significa alleggerimento del disagio sociale e delle difficoltà familiari che, grazie alla cultura diffusa del teatro, soprattutto quello amatoriale, diviene base per nuovi saperi oltre ad essere un valido supporto di aggregazione e di utilità sociale. Circa l’80% della produzione teatrale nel Lazio viene sostenuta da compagnie teatrali amatoriali che portano lo spettacolo dal vivo anche nei piccoli centri, dove non esistono strutture idonee, nelle piazze, negli spazi desueti all’arte teatrale, sia per necessità che per desiderio di sperimentazione e senza che questo freni in alcun modo l’entusiasmo del teatrante e del pubblico. La necessità di sostenere questi operatori silenziosi della cultura e le strutture che li ospitano, e che lavorano come associazioni culturali, è quindi indispensabile ed imprenscindibile. Un progetto di protezione e crescita di spazi e compagnie non professionistiche, che sono il vero motore di una rinascita teatrale, appare necessario soprattutto in quelle periferie dove il degrado e la criminalità hanno devastato il tessuto sociale. Fare cultura non significa ‘solo’ ma significa ‘anche’ investire denaro. Fare cultura significa non dimenticare, significa ricordare, significa cercare e ricercare. Insieme ai teatri le sale cinematografiche sono spazi di aggregazione importanti e vanno riqualificati con la creazione di aree studio, aree d’essay, aree di discussione e di incontro, aree gioco tematico per bambini. Spazi dove poter parlare di tecnica cinematografica, di attori e registi che hanno fatto la storia del nostro cinema ma che hanno anche rappresentato sul grande schermo la nostra società. Piccole sale o grandi sale, multisala o arene, spazi destinati alla cultura dell’immagine in movimento che vanno sostenute con iniziative e con una seria formazione. La musica, la danza, il balletto vanno portati nei piccoli centri ,nei piccoli spazi, e grande risalto deve essere dato ai giovani artisti, ai giovani operatori culturali, alle loro idee ed al loro desiderio di esprimersi e di appassionarsi alla vita. Due parole sul nostro municipio: la prima sfida da affrontare sarà quella di orientare le energie per uscire dalla crisi sociale e culturale in cui il nostro Municipio è sprofondato. Il X Municipio cambierà sfidando la crisi con la sua legittima ambizione di essere ‘città nella città’, espressione unica di una cultura millenaria ma aperta a tutte le contaminazioni; fiera, inclusiva, accogliente ed al contempo autentica ed identitaria. Il X municipio tornerà a produrre valore partendo dai suoi talenti, dall’arte e dalla cultura. Con i suoi teatri, con le sue sale cinematografiche, con gli spazi all’aperto dove ascoltare musica, con gli spazi dedicati alla pittura, alla scultura, all’immagine fotografica, sarà in grado di ripartire e di scrollarsi di dosso la negatività e la violenza che lo ha attraversato. Invitare alla danza, alla musica, alla pittura e dare risalto ai nostri talenti, ai giovani, e ripartire da loro, con loro e per loro!

SOCIALE
- ‘L’opportunità offerta dalla “Legge regionale di riforma delle politiche sociali”, attesa per decenni, costruisce un sistema attento ai bisogni delle categorie sociali più esposte e aperto alla partecipazione di soggetti pubblici e privati.’ Operare nel sociale, occuparsi di sociale, significa prima di tutto mettere al centro le persone, le loro vite, le loro difficoltà, le loro speranze eliminando totalmente il concetto di ‘numero’ ed iniziando a restituire una vita di qualità a tutti i cittadini, sviluppando tutti i servizi intorno alle esigenze ed ai bisogni quotidiani delle persone. Assolutamente necessario è pensare al benessere della gente ottimizzando la mobilità facilitando il superamento dello squilibrio territoriale delle periferie, permettendo un più facile e veloce scambio di notizie investendo nel Wi-fi diffuso, rimuovendo gli ostacoli materiali ed immateriali che gravano sulle persone disabili affinchè tutti, indistintamente, possano avere una vita dignitosa senza paura di discriminazioni e pregiudizi. • Operare nel sociale non significa soltanto rispondere nell’immediato ad un disagio ma promuovere e garantire un diritto, costruire e consolidare legami sul territorio e senso di comunità, rendere più facile la vita alle persone. Le politiche sociali non possono prescindere da un sistema integrato di risposte tra le diverse realtà, enti ed istituzioni che forniscono i servizi. Operare nel sociale significa creare sviluppo, e rispondere ai bisogni dell’oggi dà una maggiore fiducia nel domani. Le politiche sociali non sono quindi un costo ma un investimento che produce inclusione, partecipazione, qualità della vita ed occupazione. Due parole sul nostro municipio: Immaginiamo insieme una città, ricominciamo a ricostruirla partendo proprio dai suoi cittadini attraverso la cultura del bello e del rispetto. Attraverso la cultura di comunità, di scambio, di aiuto reciproco; di difesa del bene pubblico. Proviamo insieme a considerare l’economia sociale come un’opportunità per consolidare legami ed il desiderio di comunità. Il X Municipio cambierà se insieme torneremo a dare la meritata dignità alla sua storia, alla sua cultura, facendo rivivere la sua aria di libertà nella produzione artistica e culturale come anche nella sua cultura popolare. Il X Municipio potrà cambiare soltanto se, lavorando insieme, riacquisterà l’autorevolezza del suo ruolo all’interno di Roma come crocevia di fedi, di religioni, di rapporti diplomatici e di scambi dove lo sguardo verso il sud del mondo incontra il mediterraneo e lo avvicina all’Europa.

SCUOLA E FORMAZIONE
- ‘Investire nella scuola è importante perché è qui che si formano le nuove generazioni, che devono essere capaci di competere nel mondo’. La scuola, martoriata da tagli e riduzioni di ogni genere, resta sempre un valido baluardo alla diffusione della microcriminalità e della violenza. • Determinante è il lavoro progettuale atto a rafforzare ed amplificare l’offerta formativa: una regione che guarda con attenzione alla crescita culturale dei propri giovani è una regione vincente! Determinante è prendere atto del cambiamento del tessuto sociale: la multietnia e la bellissima contaminazione culturale che ne consegue richiedono interventi didattici ‘diversi’ capaci di spendersi per una nuova sfida culturale! • Determinante è conoscere ed accettare le esigenze dei ragazzi sempre più aperti al mondo dell’innovazione, della sperimentazione, della ricerca anche applicata all’arte! Determinante è essere consapevoli che non siamo più ‘solo’ una Regione ma una parte di Europa e la scuola non può rimanere ancorata ad una metodologia didattica ormai obsoleta! Determinante è comprendere che i bambini, i ragazzi, i giovani sono cittadini del mondo, sono plurilingue, non sono stanziali e la scuola deve sostenere il loro desiderio di conoscenza! Determinante è mettersi sempre in discussione come formatori e docenti ed avere la capacità di riconoscere le necessità di una formazione continua per permettere ai nuovi cittadini di superare i propri limiti culturali Determinante è riconoscere sempre il valore pedagogico della scuola, di una scuola che educa i cittadini del futuro, cittadini consapevoli e coscienti. Due parole sul nostro municipio: ritorniamo a pensare al nostro municipio come ad una ‘città comunità’. Una città fondata sulla conoscenza e sulla coesione sociale, che faccia della formazione, della conoscenza e della cultura i suoi punti di forza. Torniamo ad essere la città dei bambini e delle bambine ,sosteniamo tutte le scuole di ogni ordine e grado ed ampliamo l’offerta formativa. Non permettiamo chiusure, accorpamenti, riduzioni di progetti didattici che hanno come unica conseguenza l’ aumento dell’abbandono scolastico ed offrono terreno fertile alla microcriminalità. Combattiamo per avere scuole all’avanguardia, rendiamo il nostro municipio un laboratorio didattico a cielo aperto dove integrazione, comunione, coesione siano le parole vincenti. Le nostre classi, formate da bambini che provengono da tutto il mondo, sono una ricchezza non devono essere un problema! La scuola deve promuovere capacità di pensiero aperte , ricche, divergenti, tali da permettere ai giovani di affrontare il futuro e da questo il nostro municipio deve ripartire!

COMMERCIO E TURISMO
- ‘La missione è favorire il lavoro e l’economia e, insieme, aiutare la rigenerazione di quartieri, il riuso di immobili, la creazione di piattaforme per promuovere i luoghi del turismo.’ La crisi, come è noto, sta falcidiando la piccola e media impresa diffusa, con pesanti ricadute economiche ed occupazionali. Il nostro territorio rischia di perdere per sempre economie importanti ed avere una drammatica ricaduta sul suo tessuto sociale. Mai come oggi il settore del commercio, nelle sue varie articolazioni (piccole imprese, media e grande distribuzione) , può avere un ruolo ed una responsabilità centrale nella costruzione di un nuovo modello di sviluppo per la nostra regione. Dare attenzione ai nuovi tessuti urbani e ridefinirne gli assetti affermando un nuovo modello urbano caratterizzato dalla centralità degli spazi pubblici, è l’idea di regione che va sostenuta. Ridefinire il territorio con le sue potenzialità sostenendo il valore dell’agricoltura e delle filiere del commercio biologico dando risalto alle aziende virtuose. In generale tutte le azioni da svolgere dovranno essere caratterizzate da: libertà di iniziativa economica, tutela del lavoro, equilibrata programmazione e semplificazione amministrativa. Determinante il valore del turismo, soprattutto di quello sostenibile e differenziato che interessa tutti gli ambiti commerciali e che sottolinea ulteriormente la necessità di un coordinamento regionale. Un turismo adatto ai giovani, alle famiglie, agli anziani; un turismo che tenga conto delle esigenze di una utenza sempre più diversificata ed esigente; un turismo ‘agricolo’ che riporti i giovani alla riscoperta degli antichi valori e saperi fondamenta della cultura della nostra regione; un turismo culturale che si affianchi sempre al rispetto per l’ambiente e per il territorio. Due parole sul nostro municipio: In questi ultimi anni i piccoli commercianti ed artigiani, stretti dalla morsa fiscale e dalla grave contrazione dei consumi, non hanno sopportato l’onda d’urto della crisi e hanno ‘chiuso bottega’. Un patrimonio di professionalità ed amore per il proprio mestiere che lascia ferite ben visibili nel nostro quartiere. L’idea è quella di rinascere proprio dalle piccole botteghe permettendo ai giovani di aprire attività, sviluppare la loro idea di commercio, sostenere chi vuole tornare all’artigianato. Un commercio che sostenga e si sostenga attraverso il rispetto del nostro territorio e dell’ambiente.

AMBIENTE E TERRITORIO
- ‘Un’idea di sviluppo fondata sul rispetto del territorio, sulla capacità di produrre lavoro ed economie e puntando su innovazione e sostenibilità.’ Le città europee sono da anni impegnate nel mettere in campo modelli di sviluppo urbano alternativi a quelli della continua espansione e del consumo di suolo, soprattutto agricolo, questo significa affermare che esiste un’alternativa: prendersi cura dell’esistente ed ottimizzarlo è questo il terreno sul quale si sta ridefinendo la nuova prospettiva della città europea. I processi di rigenerazione devono avvenire promuovendo il più ampio coinvolgimento dei cittadini al fine di assicurare che gli interventi migliorino la vivibilità e la qualità di quelle parti di territorio urbano coinvolto e ne sia garantita la sostenibilità sociale ed economica. Rendere una regione più verde valorizzando i parchi ed il verde cittadino, rispettando il territorio con le sue risorse. Riconoscere i diritti degli animali, per una regione che vuole essere all’avanguardia, è la base di una crescita culturale , quindi: nelle città spazi destinati ai nostri amici pelosi e collaborazione stretta con le associazioni animaliste. Due parole sul nostro municipio: Il X Municipio ha conosciuto negli ultimi cinquanta anni una crescita vertiginosa, dilatandosi in tutte le direzioni per decine di chilometri, ben oltre il tessuto urbano precostituito. Un cambiamento di sostanza e di forma. Ora dobbiamo ricominciare a prenderci cura del nostro territorio. Questa fine senza crescita e senza qualità è un danno per il paesaggio, l’ambiente e la città e non reca alcun vantaggio duraturo né ai suoi abitanti né alle sue imprese. Lo spazio pubblico è lo spazio privilegiato della città, il luogo dell’incontro e dello scambio, dove cultura e storia, simboli e tradizioni, rivivono quotidianamente in una forma armonica.attraverso azioni di educazione civica promossa nelle scuole sarà possibile coinvolgere i ragazzi nella cultura del rispetto dello spazio pubblico mentre le associazioni di volontariato saranno impegnate nella segnalazione di situazioni di degrado e di gestione degli spazi verdi attraverso l’adozione di aree. Una consulta si occuperà del benessere degli animali adoperandosi contro il randagismo, l’abbandono e la violenza.

Perché gli elettori la dovrebbero votare? Che cosa vorrebbe dire loro?

Lei mi chiede perché gli elettori dovrebbero votarmi? Ed io sinceramente le rispondo : perché no? Sono del territorio, lo conosco, nel bene e nel male. Ne conosco le potenzialità, la storia, le umiliazioni, le sconfitte e le vittorie. Ne conosco la gente, le necessità e le difficoltà ed in tutto questo, particolare che non guasta in questo particolare momento storico, non sono mai stata in politica! Detto questo, tutto è opinabile: questi potrebbero essere pregi ma anche difetti, lo ammetto, ma visto che si va sempre alla ricerca di una ventata di aria nuova, questa potrebbe essere l'occasione giusta per aprire la finestra.