Il lavoro è sempre un problema da qualche anno a questa parte, poi i dati che vengono forniti sono troppo generici ed è difficile estrapolare concrete informazioni a riguardo per capire come si sta muovendo l'Italia.

Qualche giorno fa, in occasione del festival del lavoro 2015, sono stati trasmessi dei dati interessanti sulle richieste lavorative effettuate tramite i portali di lavoro che ci consentono di capire come si sta muovendo il mercato lavorativo italiano.

Tecnologie dell'informazione e della comunicazione ( ICT) è il settore più in crescita, pare che occupa oltre il 26% delle richieste di lavoro, dunque più di un quarto del mercato lavorativo. Spunta, tra i lavori più richiesti anche il settore commerciale per la vendita di servizi e beni con circa il 14,09 % di richieste.

Le libere professioni e le consulenze salgono al terzo posto, la richiesta è pari al 12%, una grande percentuale. Brutte notizie per chi ha scelto ingegneria, economia, diritto ed altri indirizzi tecnici, pare che la somma percentuale delle richieste di queste figure professionali in Italia si avvicina al 10%, ma non lo raggiunge.

Un segnale e una spiegazione alla "Fuga dei cervelli". Si tratta di un dato sconcertante e che fa riflettere, inoltre è lo specchio della situazione lavorativa italiana del 2014 e anche di questo inizio 2015. Con richieste al di sotto del 10% troviamo anche le sezioni Digital e Social Media, le risorse umane, professionisti del marketing e molti altri settori lavorativi tra cui Banche e Assicurazioni o Uffici Legali che non sono attive sul web, certo ci sono delle richieste, ma non ci sono annunci su portali di lavoro come MySuperJob.com Insomma, uno specchio digitale lavorativo del quale non ci si può vantare, ma come si muoveranno ora le aziende al fronte di questi dati? Cominceranno a pubblicare annunci lavorativi anche sul web? Staremo a vedere, il tempo ci darà una risposta.