Roma - "La prossima amministrazione regionale dovrà necessariamente tenere conto dell’ospedalità complessiva presente nella nostra regione e, soprattutto nella Capitale, considerare in modo preminente gli ospedali classificati religiosi che in tutto e per tutto dovranno essere equiparati a quelli pubblici. Queste ospedalità dovranno costituire un sistema omogeneo con uguali diritti e doveri".

Lo ha spiegato Pierfrancesco Dauri, candidato al Consiglio regionale del Lazio nelle liste de La Destra, in risposta alle istanze dell’Anmirs (Associazione nazionale medici istituti religiosi ospedalieri) presentate sabato 16 febbraio all’incontro con il candidato alla presidenza del Lazio Francesco Storace presso Villa Giuochi Delfici.

"Gli ospedali classificati dovranno entrare a far parte a pieno titolo nel nuovo piano sanitario regionale e fornire paritari servizi di assistenza e di cura anche considerando il personale che vi presta servizio.

Entrando nello specifico questo significa che nella capitale l’intervento riguarderebbe l’ospedale San Giovanni Calibita Isola Tiberina, l’Idi e San Carlo di Nancy, San Pietro, Cristo Re, il San Giovanni Battista, il Vannini ma anche il Regina Apostolorum di Albano laziale e Villa Paola a Viterbo".

"In definitiva – conclude Dauri, anticipando un’ulteriore proposta - dovrebbero essere inseriti nel progetto di differenziazione delle ASL territoriali da quelle ospedaliere: le prime avranno  funzione di controllo, le seconde con il ruolo di effettrici delle prestazioni verificate dalle prime".

Storace durante l'incontro, al quale sono intervenuti il segretario nazionale Anmirs, Donato Menichella e il responsabile per il Lazio, Lucio Luzza, ha voluto ribadire quella che ritiene l'azione più importante sul fronte sanità, cioè l'abbattimento del commissariamento e contestualmente la pianificazione di una sanità seria.