DECENTRAMENTO XIII MUNICIPIO, BUONTEMPO: ANCORA DA SCRIVERE LA PAROLA FINE
"Non sono convinto che con la delibera approvata dal Campidoglio si possa scrivere la parola fine al progetto di Ostia Comune. Un progetto che io intendo rilanciare con le forze sane del territorio, ormai stanche di dover subire una Ostia a due marce, quella degli amici dei politici con il vento in poppa e quella dei cittadini comuni privi dei servizi essenziali, costretti a sottoporsi a un calvario quotidiano per raggiunger la Capitale e a vivere in una pericolosa insicurezza. Pur se apprezzabile, il tentativo del sindaco Alemanno, di dare una riposta alla domanda di autonomia che arriva dal XIII Municipio, è inadeguato". Lo afferma il presidente de La Destra, Teodoro Buontempo. "La sinistra, che tanto alza la voce – prosegue Buontempo – non ha le carte in regola per criticare il decentramento del XIII Municipio, un provvedimento che a mio giudizio non risponde alle reali esigenze di un territorio che ha una specificità diversa da ogni altro quartiere di Roma. Se inganni ci sono stati, sono quelli riscontrati con i sindaci di sinistra, i quali hanno sempre promesso di dare a Ostia una sua autonoma municipalità, cambiando poi versione nell’esercizio del loro mandato. Fino agli ultimi due sindaci: Veltroni, che a Ostia aveva tentato di mettere le radici confidando nell’appoggio di un Municipio la cui classe dirigente gli assicurava solo sostegno elettorale; e Rutelli, che si oppose al referendum su Ostia Comune affermando che il XIII Municipio avrebbe comunque ottenuto nell’ambito dell’Area metropolitana la sua autonomia in Bilancio".
Secondo il presidente de La Destra "se da una parte la sinistra ha sempre sfruttato il XIII Municipio, in ogni senso, fino a portarvi pesi urbanistici insopportabili per una città di mare e senza essere capace di dare vita a uno solo dei servizi che tutti aspettavano, come la metropolitana fino a Torvajanica o la messa in sicurezza della Via del Mare, dall’altra il centrodestra non doveva accontentarsi di dare qualche potere in più qua e là, senza una organicità di prospettive".
Buontempo si dice "convinto che solo diventando Comune Ostia potrà disporre di un suo bilancio autonomo per programmare gli impegni di spesa secondo le esigenze del territorio e non con la lente della centralità municipale del Campidoglio. Ostia – conclude – non ha bisogno della spinta di questo o quel personaggio per aumentare i finanziamenti nei settori strategici, ma necessita di un differente assetto viario, del potenziamento stradale e metropolitano con Roma, di una rete fognaria che metta fine alle inondazioni del territorio quando piove, del blocco delle edificazioni selvagge che rubano a Ostia gli spazi liberi che la rendono diversa e più godibile degli altri Comuni del litorale, dove vedere il mare è una scommessa e l’intensità abitativa è pari alla periferia".