Ostia - Il decreto ‘salva spiagge’ approvato tre giorni fa alla Camera non dovrebbe valere per Ostia.


IL SINDACO MARINO - Dopo le polemiche, le tante contestazioni delle forze politiche e dello stesso ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, che ieri ha tuonato dalla sua pagina Facebook definendolo ‘Un regalo di Natale all’illegalità’ da parte del governo, oggi dovrebbe essere accolto un ‘aggiustamento’ alla legge di stabilità per escludere il litorale romano dall’attuazione del provvedimento che sospende le revoche delle concessioni degli stabilimenti balneari fino al 2016.



‘REGALO DI NATALE’ - “La decisione della maggioranza di governo di inserire nella legge di Stabilità un emendamento che favorisce di fatto l'illegalità a Ostia mi lascia molto preoccupato. Sospendere fino al 30 settembre 2016 le revoche delle concessioni agli stabilimenti balneari illegali è un segnale sbagliatissimo, un regalo di Natale ingiustificato a chi vive e prospera nell'illegalità, alle spalle dei cittadini", ha commentato l’ex sindaco Marino.



IL DECRETO – La norma, approvata grazie ad un emendamento dei parlamentari Ap e Pd Pizzolante e Arlotti, favorirebbe 200 imprese per la prossima estate, contemplando una ‘moratoria’ fino al prossimo anno per revoche, sospensioni pendenti e sanzioni.


GLI ABUSI - Se la norma fosse applicata ad Ostia verrebbe vanificato, come ha sottolineato ieri l’ex primo cittadino della Capitale, il lavoro per combattere l’illegalità e le mafie portato avanti dalla giunta Marino. L’ex sindaco, tra l’altro, non ha mancato di dichiararsi ‘deluso’ in quanto il decreto è stato approvato dai parlamentari dem, e quindi appartenenti al suo stesso partito. Inoltre, nel caso il decreto passasse sul litorale romano, il prefetto Francesco Paolo Tronca non potrebbe più intervenire sugli abusi, le irregolarità e gli illeciti denunciati nel corso degli ultimi mesi dall’ex commissario dem di Ostia, senatore ed ex assessore alla mobilità Stefano Esposito.


IL X MUNICIPIO - Il democratico piemontese, insieme al collega di partito Matteo Orfini, avrebbe chiesto la non applicabilità della sanatoria per quei comuni e municipi, tra i quali il X municipio di Ostia, commissariati per mafia. La maggioranza di governo sembrerebbe disponibile al ‘ritocco’.


GLI STABILIMENTI ABUSIVI – Il ‘salva spiagge’ prevederebbe che ‘i procedimenti amministrativi pendenti alla data del 15 novembre 2015, avviati dalle amministrazioni competenti per il rilascio, la sospensione, la revoca e la decadenza di concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative’ ovvero sugli stabilimenti balneari “con esclusivo riferimento a quelle inerenti la conduzione delle pertinenze demaniali, derivanti da procedure di contenzioso connesse all'applicazione dei criteri per il calcolo dei canoni, sono sospesi’. A Ostia questo impedirebbe di attuare gli interventi decisi per rimuovere gli impianti abusivi a Castelporziano e al Lido.


IL SENATORE ESPOSITO – Il senatore Esposito avrebbe anche affermato che “questo emendamento non dovrebbe riguardare la particolare situazione del litorale romano e in particolare di Ostia, dove permane una situazione di illegalità e di infiltrazione della criminalità”. “… proprio per la criticità della vicenda di Ostia, dove la locale associazione dei balneari non solo non ha mai collaborato con le istituzioni, ma ha anche utilizzato qualunque strumento per provare a bloccare le iniziative pro-legalità, abbiamo chiesto al governo di inserire nel testo dell'emendamento una norma specifica che escluda da questa sospensiva i concessionari balneari che ricadono sul territorio di enti commissariati per mafia. In questo modo si escluderanno con chiarezza, nero su bianco, i balneari di Ostia dalla sospensiva e non verrà vanificato il lavoro lì svolto per ripristinare la legalità”, ha detto Stefano Esposito.