Decreto vivisezione, il ministero conferma: ‘Aidaa non c'entra nulla’
Roma – In merito alla vicenda che ha visto protagonista-vittima Caterina, una ragazza di 25 anni di Padova che, gravemente malata, si è dichiarata a favore della sperimentazione sugli animali, riceviamo e pubblichiamo una nota dell’Associazione nazionale difesa animali e ambiente:
“Ieri si è sparsa una notizia pubblicata dal sito nelcuore.org diretto da Michela Brambilla e sul sito della Lav secondo la quale il ministero della salute aveva consultato Aidaa in merito al decreto sulla vivisezione approdato al Senato in data 3 dicembre. Secondo quanto sostenuto da questi siti noi avremmo dato parere favorevole allo slittamento delle norme di riduzione degli esperimenti sugli animali secondo quanto previsto dall'articolo 13 della legge di recepimento della normativa europea sulla vivisezione. Ovviamente questo NON CORRISPONDE AL VERO. Abbiamo cercato di capire cosa fosse successo ed è emerso che la fonte distorta di tale informazione era la stessa relazione ministeriale firmata dai dottori Giovanni Botta e Valeria Curella, funzionari del ministero della Salute, i quali non si sa bene per quale motivo, indicavano nella relazione di averci consultato. Ovviamente anche questa cosa NON HA ALCUN FONDAMENTO DI VERITA'. Questa mattina dopo una serie di febbrili consultazioni telefoniche con il ministero ed in particolare con il dottor Sorrento e la dottoressa Ferri (direttore generale del settore della sanità veterinaria e del benessere degli animali del ministero della Salute), veniva risolto l'arcano con una mail a firma del direttore Gaetana Ferri inviata al presidente AIDAA ed al presidente LAV nella quale il ministero della Salute riconosce il proprio errore. “Aidaa non è mai stata sentita sulle norme della vivisezione e pertanto sia quanto contenuto nella relazione che quanto dichiarato dai due siti è palesemente falso e diffamatorio”.
A seguito di ciò il sito della Lav provvedeva immediatamente alla pubblicazione della smentita, cosa che al momento non risulta ancora dal sito nelcuore.org diretto da Michela Brambilla che se non provvederà al ripristino della verità sarà chiamata a risponderne penalmente e civilmente. Ma appurato che non si tratta di Aidaa, ora rimane da capire quale associazione animalista ha dato il via libera all'allungamento dei tempi per la sperimentazione alternativa, condannando di fatto a morte 2.700.000 animali nei prossimi tre anni. Non ci vorrà molto in quanto se il decreto approderà in aula dovrà per forza essere corretto, e allora si scoprirà l'arcano e si saprà chi tra gli animalisti ha appoggiato in realtà la proposta dei vivisettori. Noi un dubbio e un'idea ce l'abbiamo, ma visto che tra dieci giorni tutto verrà alla luce aspettiamo fiduciosi il cadavere in riva al fiume”.
Lorenzo Croce, presidente Aidaa.
QUESTA LA SMENTITA DEL MINISTERO:
"Gentile signor Felicetti, gentile signor Croce,
con riferimento alla indicazione della AIDAA nell’ambito della relazione recante l’analisi di impatto della regolamentazione, quale associazione consultata in merito allo schema di d.leg.vo di recepimento della direttiva 2010/63/UE, si precisa che trattasi di un mero refuso che si provvederà a rettificare in prossimità della definitiva approvazione del provvedimento il cui iter, come è noto, prevede l’acquisizione preliminare dei pareri della Conferenza Stato-regioni e delle competenti commissioni parlamentari.
Cordialità
G. Ferri"
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