Ostia – “Le dichiarazioni apparse su alcuni media, sulle nuove facoltà di Roma Tre, continuano a non dare una lettura autentica, anzi per l’ennesima volta nel descrivere un fiore all’occhiello della cultura del nostro territorio si usa sempre la solita chiave giornalistica negativa , quasi a voler perennemente “non far dimenticare” .

Il tutto attraverso dichiarazioni di stampa, scaltre e opportuniste, che non tengono conto della dignità delle persone che vivono nel nostro territorio e che dimostrano, un romantico attaccamento ad una narrazione che deve per forza di cose scandalizzare ed impietosire i lettori.

Come al solito, ne esce un quadro del territorio, devastante e devastato, solo per mettere in risalto il ”coraggio” di investire qui in cultura e alta formazione. La verità è che Ostia era già da tempo un’eccellenza culturale e formativa, ci sono ad Ostia 2 dei licei più innovativi d’Italia, annoverati al nono e al dodicesimo posto, rispetto ai licei blasonati del centro storico che sono molto più indietro nella graduatoria del Sole 24 Ore.

Certi media non possono fare a meno di citare “Amore tossico e Suburra”, diffamare la biblioteca cittadina e non possono dispensarsi dal descrivere il X Municipio di Roma Capitale come se fosse veramente un postribolo a cielo aperto di prostituzione , tossici e spacciatori in ogni dove. Ma chi questa Città la abita sa perfettamente che non è così, che la “testata” di Roberto Spada non è nulla o è molto poco al confronto della vivacità culturale, umana e sociale che c’è in questo splendido quadrante che si affaccia sul mare di Roma. Noi cittadini del X Municipio, resteremo al palo mediatico della diffamazione, grazie a chi deve descrivere un contesto urbano, incalzando con pregiudizi negativi e assolutamente denigratori, solo per rendere onore ad una iniziativa come la facoltà di ingegneria del Mare di Roma Tre, che già di per sé, sarebbe meritoria, senza bisogno di infangare una intera Comunità”.

Così in una nota il Capogruppo M5S del Municipio Roma X - Antonino Di Giovanni.