L’80% delle cause di divorzio ruotano intorno a internet e social network: a dirlo è una statistica dell’Associazione matrimonialisti italiani (AMI). Secondo le ricerche condotte sui processi seguiti dagli avvocati dell’associazione, molti matrimoni finirebbero proprio a causa dei social network, facebook in particolare, che sarebbero teatro non solo del tradimento, ma anche regione della scoperta del misfatto e ovviamente prova per ottenere corposi assegni mensili dal partner fedifrago.

 

Troppo il tempo libero trascorso infatti su internet e sopratutto su Facebook, Twitter, Baddo e consimili, dove di occasioni per tradire l’ “amato” partner ce ne sono effettivamente numerose, tra nuove conoscenze e vecchie fiamme, i colleghi di lavoro e gli amici degli amici, un “mi piace”, messaggi privati e lunghe chiacchierate sulla video-chat. A leggere una ricerca, condotta alcuni mesi addietro, dall’Università di Bath, le più tentate potrebbero essere le donne, che rispetto agli uomini scelgono internet proprio per utilizzare i social, assecondando la loro natura curiosa, mentre i gli uomini preferiscono le attività ludiche.

 

Così mentre i mariti passano ore su siti specializzati a giocare alla roulette su internet, a blackjack, poker, o ancora a un videogioco che gli ricorda l’adolescenza, le mogli stanno su facebook a curiosare nelle pagine altrui, a scorrere foto, a scrivere commenti, e si sa, l’occasione fa l’uomo ladro. Del resto impossibile controllare l’istinto irrefrenabile a frequentare i social network. Secondo uno studio condotto da Wilhem Hofmann, pubblicato sulla rivista «Psycological Science», internet tenta più di alcol, sigarette e, addirittura, del sesso.

 

Sebbene tra i bisogni primari resistano ai primi posti della classifica, fortunatamente, mangiare, dormire e bere bevande non alcoliche, subito al quarto posto segue proprio utilizzare un social network e controllare la posta elettronica. Su 250 persone tra i 18 e gli 85 anni monitorate per un periodo di tempo continuativo, il 71% sente la necessità di controllare un social almeno ogni mezzora, mentre il 65% la mail. Vano ogni tentativo di esercitare disciplina e autocontrollo, più facile resistere al bisogno di bere e di fumare. Una vera e propria dipendenza quella dal web, che negli Stati Uniti chiamano Internet Addiction Disorder, e che è necessario tenere sottocontrollo, perché a farne le spese, sono soprattutto i rapporti di coppia.