Ostia – “Il mare di Roma deve tornare ad essere una risorsa per tutti e non per i soliti noti, non per i soliti "prenditori" di lungo corso: la progressiva privatizzazione degli arenili ha avuto come diretta conseguenza la fine sistematica della vocazione turistica del nostro territorio, producendo un danno sociale enorme, aprendo la breccia a corruttele, abusi e alla criminalità organizzata. Fra poche settimane inizierà la stagione balneare e il nostro litorale, il litorale di Roma, sarà protagonista assoluto dell’estate dei romani e non solo.

Dopo tanti annunci, dopo tante promesse da campagna elettorale, tutto è ancora come prima: il "lungomuro" gode di ottima salute, gli abusi edilizi sono ancora vivi e vegeti sulle nostre spiagge, l'Ordinanza Balneare viene praticamente ignorata da quasi tutti i titolari degli stabilimenti, le concessioni sono ancora nelle mani di chi ha commesso irregolarità di ogni tipo, il diritto di poter vivere il mare è praticamente negato e solamente gli ospiti paganti possono godere del mare di Roma.

Basta passeggiare su quello che dovrebbe essere un lungomare per toccare con mano mostruosità indegne come ad esempio i due manufatti di cemento armato abbandonati nei pressi dello stabilimento "Lido", due ecomostri di cemento che, sorprendentemente, sono ancora in piedi. Un recente studio ha sottolineato come l’economia che si fonda sul mare di Roma produce un fatturato superiore a quello della Costiera Amalfitana, con l’unica differenza che nel secondo caso la vocazione turistica e l’indotto conseguente garantiscono lavoro e benefici per tutti e non per pochi.

Questo modello scellerato, questo tipo di gestione predatoria e padronale degli arenili, ha aperto delle vere e proprie autostrade agli investimenti della criminalità organizzata che, come dimostrato dalle inchieste della magistratura, dagli arresti, dai processi in corso, ha radici ben salde nel nostro Municipio. Il Lido di Roma ha bisogno di soluzioni moderne e non certo di privatizzazioni, lucchetti, mura perimetrali, reticolati, barriere capaci di arricchire sempre le stesse persone a danno dell’intera comunità. Valorizzazione, promozione, rispetto e legalità, devono essere le nostre parole d’ordine, le linee guida per costruire una nuova politica nella città di Roma dove non ci sia più spazio per i furbetti di turno o per collusioni di ogni genere.

Riteniamo giusto, ad esempio, ripensare le concessioni in modo da poter trasformare lo stabilimento chiuso in un sistema di arenili aperto, dove si pagano i servizi a richiesta ma vengono garantiti al pubblico la libera e gratuita fruizione delle spiagge e i servizi essenziali per la tutela e la sicurezza delle persone. Per questo abbiamo aderito insieme ad altri partiti politici e associazioni, con convinzione e determinazione, al Comitato "Mare X Tutti". Pensiamo che sia giunto il momento di unire le forze sane del territorio per promuovere e vincere sfide come quella di liberare il mare di Roma. Domenica 15 Aprile, alle ore 11.00, saremo al Pontile per un sit-in contro la gestione scellerata delle spiagge a 5 stelle. Un nuovo modello di sviluppo sano è possibile, costruiamolo insieme”. Così in una nota Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio.