'Doremidiverto, genitori sul piede di guerra: ridateci la scuola'
Ostia – “Il dialogo è finito: la nostra è una vera e propria dichiarazione di guerra. Siamo stanchi di lanciare appelli. Siamo stanchi di mandare i nostri figli nelle scuole dove c’è l’amianto. Siamo stanchi che l’amministrazione faccia beneficenza sulla nostra pelle. Siamo stanchi e diciamo basta allo spreco di denaro pubblico”. E’ con tono battagliero e deciso che Elisa Cordella, una mamma del Comitato genitori della scuola Doremidiverto di Ostia, ha espresso la sua indignazione nel corso della Commissione Revisione della spesa di Roma Capitale che si è tenuta in seduta straordinaria in via Cozza, dove si trovava l’ex materna. Alla commissione, presieduta dal consigliere Daniele Frongia, erano presenti i genitori, i cittadini e il capogruppo pentastellato Paolo Ferrara. Assenti, benché invitati dal Comitato, gli esponenti della maggioranza e dell’opposizione del Municipio X, i rappresentanti della Commissione capitolina e il direttore Paolo Cafaggi.
Per fare chiarezza sulla spinosa quanto complessa vicenda dell’ex materna comunale, l’unica a tempo pieno del centro di Ostia, chiusa nel giugno del 2011 per la presenza di topi e amianto e poi devastata da un incendio a settembre del 2012, le mamme e i papà hanno intrapreso una lunga battaglia per la sua ricostruzione. Dopo molte pressioni e richieste alla precedente amministrazione e lo stanziamento di 2.500.000 di euro, un progetto realizzato gratuitamente da un ingegnere, papà di uno dei bimbi, in collaborazione con l’università, raccolte di firme e incontri non fu realizzato nulla anche se all’inizio, con la nuova giunta di centrosinistra, l’intenzione degli amministratori sembrava andare nella direzione della ricostruzione della Doremidiverto. Nel frattempo, finalmente, a maggio del 2014 la bonifica dell’area dai residui di eternit bruciato. Una bonifica, però, salatissima, costata 908.000 euro sulla quale il presidente Frongia è intervenuto: “Ci stiamo interessando di questa vicenda da circa un anno e mezzo: perché l'amministrazione municipale ha disposto la bonifica a maggio quando c'era già la disponibilità della Caritas di farsene carico? Intendiamo fare chiarezza sugli eventuali sprechi per dare risposte ai cittadini”.
I cittadini sono anche molto preoccupati per il possibile inquinamento derivante dai residui combusti dell'amianto visto che nelle immediate vicinanze ci sono scuole e abitazioni. “Sono stati posti dei teloni ma vorremmo maggiore chiarezza sulle operazioni di bonifica, certo che bene alla salute non ce ne è stata”, spiega Marta Geranzani, una mamma.
Per quanto riguarda, invece, la realizzazione della materna lo scorso ottobre ecco arrivare per i genitori la doccia fredda: nessuna scuola ma al suo posto un centro di accoglienza Caritas. A questo riguardo è stata redatta una memoria di giunta dell’assessore all’urbanistica nel 2013. Dove mandare a scuola, a questo punto, i bambini? Ancora negli asili privati? O nell'antimeridiana che si trova di fronte all'ex scuola? Le famiglie tengono a precisare di non avere pregiudizi né di essere contrarie all'operato della Caritas, ma indubbiamente si attendono sia una materna in un quadrante della città che non ne ha sia chiarezza da parte del presidente del Municipio, Andrea Tassone. Chiarezza in relazione ai soldi spesi, chiarezza sui residui di amianto che sarebbero ancora presenti, chiarezza sulla cessione dell'area alla Diocesi.
Al momento, come dichiarato dal presidente Frongia, l'area non sarebbe ancora stata assegnata dal Dipartimento patrimonio del comune di Roma alla Caritas. “Questa è una notizia parzialmente positiva: noi non molleremo mai”, conclude Daniele Frongia: “oggi avremmo potuto fare chiarezza ma non c'è nessuno, sono solo”. E il consigliere Ferrara: “Adesso aspetteremo poi presenteremo una denuncia alla Corte dei conti. Oggi non è venuto nessuno: è storia vecchia. La politica non si fa nelle sedi preposte ma nelle stanze chiuse”.
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