Dragona - Piccoli pensieri d’amore incisi su pallocini bianchi e blu, due colombe bianche, magliette con la scritta “Ciao Alessandra”e le frasi più dolci delle canzoni di Laura Pausini hanno accompagnato l’ultimo saluto ad Alessandra Iacullo, la giovane donna uccisa barbaramente una settimana fa in via Riserva del Pantano a Dragona. Questo pomeriggio Dragona ha salutato un’altra donna vittima di violenza. Dopo Michela Fioretti, l’infermiera dell’ospedale Grassi di Ostia,  freddata da 5 colpi di pistola dall’ex marito sul viadotto Nuttal lo scorso 18 aprile, oggi si è detto addio alla giovane Alessandra.


Tutto il quartiere e non soltanto si è stretto alla famiglia nel più completo rispetto del proprio dolore. Un dolore che la mamma di Alessandra ha dimostrato all’uscita della chiesa quando davanti al feretro ha invocato giustizia. Oggi, nella chiesa di Santa Maria Regina dei Martiri, tutti hanno ricordato le doti di Alessandra, una ragazza gentile, dolce che aveva un sorriso per tutti, fan di Laura Pausini e con un cuore grande.


Un ricordo ancora chiaro nella mente delle persone che le hanno voluto bene ma anche in chi la incontrava in giro, magari al bar con gli amici o in un pub a cantare, che martedì sera hanno sfilato in silenzio per le strade di Dragona con centinaia di candele in memoria di Alessandra e di tutte le donne vittime di violenza.


Una violenza che ora le donne del territorio hanno deciso di contrastare “rompendo il silenzio” di coloro che non denunciano i propri aguzzini permettendo così alla paura di avere il sopravvento.  Tante le manifestazioni contro il femminicidio che purtroppo sta dilagando non solo sul territorio lidense ma anche in altre città d’Italia. Lo scorso 21 aprile infatti centinaia di donne sono scese in piazza per dire basta ad ogni forma di violenza. Le stesse donne, insieme ad associazioni come Punto D e Coordinamento territoriale delle donne , hanno poi preso parte ad una assemblea pubblica presso l’aula sinibaldi dell’ospedale Grassi di Ostia per chiedere maggior tutela da parte dello Stato che al momento può essere l’unico ad avere gli strumenti necessari per contrastare il femminicidio.


Al momento sembra che la polizia di Ostia e la squadra mobile abbiano identificato il colpevole di questo orrendo delitto, forse dunque per la giovane donna di Dragona giustizia sarà fatta.