Dragona – Sono ormai trascorsi sette mesi ma a Dragona, quartiere dell’entroterra del X municipio, vi sono ancora alcune zone al buio a causa del furto dei cavi di rame. Alessandra Portone, presidente del locale Comitato cittadino, torna a segnalare alle autorità preposte, al prefetto, al comune di Roma e alle forze dell’ordine “la grave criticità che si registra in alcuni quadranti dove dal mese di novembre 2014 manca l'illuminazione pubblica”. Il Comitato ha “più volte sollecitato gli organi competenti ad effettuare un intervento urgente per risolvere la questione che sta creando seri problemi di sicurezza per i residenti”. In particolare, i cittadini hanno presentato delle richieste all'Acea, al Simu, all' Uot X municipio, al X Gruppo Mare Polizia Locale, ai carabinieri e anche all'assessore capitolino alla sicurezza.



“Ad oggi, però”, dichiara il presidente Portone, “nessuna azione risolutiva è stata ancora messa in campo. I cittadini si sentono abbandonati e privi di ogni tutela a salvaguardia della loro incolumità”. A questo proposito, inoltre, gli abitanti segnalano la presenza di un accampamento abusivo di nomadi nella Riserva del Litorale, a ridosso tra i quartieri di Dragoncello e Dragona, visibile dal promontorio di via Sarnico, dal quale si sviluppano colonne di fumo probabilmente, ipotizzano, prodotto dal fuoco acceso per bruciare la plastica dei cavi di rame. “Come dire”, osservano, “oltre il danno, anche la beffa”. Il Comitato cittadino di Dragona chiede “un rapido intervento al fine di salvaguardare la sicurezza dei cittadini del quartiere”.