Dragoncello raddoppia. Parte il secondo ricorso al Tar del Coordinamento cittadini 167
Dragoncello raddoppia. E’ stato notificato il secondo ricorso al Tar del Lazio per chiedere la sospensiva delle richieste coattive dei conguagli per i maggiori costi degli espropri. I residenti del quartiere dell’hinterland del municipio XIII, rappresentati dal Coordinamento cittadini Dragoncello 167 che si batte ormai da anni a difesa dei proprietari delle case popolari, ha organizzato per sabato 16 giugno, alle ore 15.30, un’assemblea pubblica con conferenza stampa presso l’istituto tecnico ex Magellano, in via Andrea Da Garessio, 109.
All’incontro interverrà il senatore Stefano Pedica, Italia dei valori, impegnato accanto ai cittadini in “una battaglia di giustizia per non pagare l’illecito balzello richiesto dal Comune di Roma, compreso tra i 5 e i 12 mila euro per ogni assegnatario”. In totale, la cifra che i residenti dovrebbero versare raggiunge una somma enorme.
“Eppure quattro anni fa avevamo sperato che con il cambio di amministrazione le cose sarebbero cambiate”, spiega Tersilio Calipa, presidente del comitato. “Avevamo sperato che i nuovi amministratori avrebbero dimostrato la loro capacità nel risolvere il problema dei conguagli creatosi a seguito dei maggiori costi pagati per aver dimenticato, in ventidue anni di amnesia totale, di completare gli espropri. Ed invece”, sottolinea l’esponente del direttivo, “i nuovi amministratori hanno applicato la “regola di tutti gli amministratori”, ossia quella del “cane non morde cane”.
Infatti”, prosegue, “se l’amministrazione precedente ha almeno cercato di sanare i danni fatti in precedenza con la legge regionale n. 11 del 2007, i nuovi non solo non hanno voluto applicare tale legge ma hanno anche fatto promesse mai mantenute, prima con l'assessore Corsini e poi con il sindaco Alemanno”.
Un esempio? Eccolo. Si sfoga Tersilio Calipa: “Dopo aver preso in giro i rappresentanti dei cittadini di Dragoncello, hanno dapprima deliberato (n.55/2011) un aumento del balzello illecitamente richiesto, impugnato davanti al Tar del Lazio da 206 persone, e poi hanno redatto anche la determina n. 996/ 2011 con la quale il nuovo dirigente dimostra che, a secondo delle convenienze, è possibile realizzare alchimie matematiche con tramutazione della latta in oro e con affermazioni menzognere, “palesando” presunti consensi da parte dei rappresentanti del Coordinamento cittadini Dragoncello 167 a tale illecita scelta”.
In realtà, il contestato “palesato consenso” avrebbe fatto sì che nel frattempo arrivassero al comitato altre 141 adesioni, portando così a 347 il numero dei cittadini decisi ad impugnare ed a chiedere al Tar la sospensiva dei provvedimenti emessi dagli amministratori di Roma Capitale, “tornati alla carica con lettere di messa in mora con cui appunto si richiedono somme tra i 5 e i 12 mila euro”. Il sindaco Gianni Alemanno, poi, ha impedito per tre volte la richiesta del comitato a manifestare a piazza del Campidoglio.
I cittadini hanno deciso di rivolgersi al presidente del consiglio attraverso un'interrogazione parlamentare inoltrata dall’on. Pedica che, dopo aver incontrato il Coordinamento ed il legale, avvocato Troianiello, ed aver ascoltato ed esaminato la notevole documentazione raccolta in oltre due decenni, si è schierato con loro. Sabato nuova assemblea a Dragoncello per conoscere gli sviluppi dei ricorsi, nonché i contenuti delle iniziative intraprese e da intraprendere insieme al senatore Pedica.
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