Dragoncello - Desolante che lo scenario che presentano gli (ex) spazi verdi di Dragoncello. Tra sterpaglie rinsecchite, terreni divorati dal fuoco, pini e alberi semi-carbonizzati, l’insieme è deprimente. Sia per chi mette piede per la prima nel quartiere dell’hinterland lidense, sia per chi vi abita.

 

 

Anche se è vero che a provocare gli incendi che dall’inizio dell’estate hanno messo a dura prova i residenti è stato un piromane, fortunatamente arrestato dai carabinieri mentre con l’accendino in mano tentava di appiccare l’ennesimo rogo, è altrettanto vero che del verde, di quel poco che ne è rimasto, nessuno se ne occupa. Né l’amministrazione locale né quella centrale.

 

Nonostante le proteste del CdQ Dragoncello, rappresentato da Emanuela Borin, e dall’associazione di Antonio Di Giovanni. Insieme, hanno dato vita ad un presidio silenzioso durante un consiglio municipale per richiamare l’attenzione su un quartiere completamente dimenticato dalle istituzioni. Risultati? Nessuno.

 

 

Franco V., un residente, esasperato, dichiara: “Le sterpaglie negli spartitraffico non sono state tagliate così con il fuoco anche i pini centenari sono bruciati a via O. Fattiboni e via Ruspoli: ecco il biglietto da visita di questo quartiere”.