Dragoncello - Nuovo rogo a Dragoncello, stavolta di piccole proporzioni, a distanza dell’ultimo, avvenuto la settimana scorsa quando le fiamme divamparono all’improvviso propagandosi rapidamente nell’area di via Madre Colomba, tra le sterpaglie. Stavolta le fiamme sono divampate intorno alle 16.30 quando hanno preso fuoco alcune sterpaglie secche a causa del clima asciutto e dello spirare dello scirocco nell’area tra via Fattiboni e via di Dragoncello. Nei giorni scorsi i cittadini avevano denunciato, preoccupati, la presenza di sterpaglie a rischio incendio in alcuni  appezzamenti di terreno compresi tra via di Dragoncello, via Ottone Fattiboni e viale Francesco Ruspoli e la necessità di provvedere allo sfalcio. In particolare, da anni si batte per il problema della mancata manutenzione del verde nel comprensorio il CdQ Dragoncello, presieduto da Emanuela Borin.

 

Le cause del rogo, che non ha fortunatamente provocato danni né alle persone né alle cose, sono al momento da accertare anche se appare probabile l’autocombustione dovuta al clima secco oppure una cicca gettata inavvertitamente. Nel quartiere, intanto, ancora non sono stati avviati i lavori di sfalcio e di manutenzione del verde nonostante le pressanti richieste del comitato che sollecita sia definitivamente chiarita la questione della competenza nella manutenzione delle aree verdi per  il comprensorio del municipio XIII. Ad oggi, infatti, questa sarebbe di competenza del X Dipartimento del comune di Roma anche se a causa della vecchia delibera Pannella che garantisce autonomia all’amministrazione di via Claudio nella gestione del verde, si è assistito ad una sorta di rimpallo di competenze.

 

Ad aprile scorso Emanuela Borin, accompagnata dalla vicepresidente del comitato, è stata ricevuta in commissione ambiente, presieduta dall’on. Priamo, al comune di Roma. Al presidente è stata esposta la complessa situazione che riguarda Dragoncello. Preso atto di questo, Priamo ha però ricordato i “pieni poteri” del Tredicesimo. Risultato? Un nulla di fatto. Ed intanto in estate i roghi, piccoli o grandi, sono all’ordine del giorno. “Non so più cosa fare”, spiega Emanuela Borin: “sono disperata. Vorrà dire che mi incatenerò per protesta ad un albero affinché finalmente qualcuno si interessi della situazione. Avevo cominciato a sperare quando avevano cominciato lo sfalcio al parco: ma i lavori sono stati fatti malissimo. E’ un quartiere abbandonato: in piena Riserva è il degrado assoluto, sulla pista ciclabile attendiamo dal dicembre scorso che una voragine sia riparata. A questo punto”, conclude, “penso che a nessuno importi davvero qualcosa”.