Dragoncello, ancora abbandonata al degrado una villa romana
Dragoncello – Sono trascorsi ormai 21 mesi di abbandono. E di nuovo i papaveri tornano a fiorire sui resti della villa romana rinvenuta a settembre del 2011 in via Alfredo Ottaviani, a Dragoncello. E' forse la più importante tra le numerose ville rustiche della zona impiegate ad uso produttivo, collegate tramite un ottimo reticolo viario non solo con la via Ostiense ma anche con un approdo fluviale sul Tevere. Si tratta di vere e proprie fattorie d'età repubblicana sopravvissute fino al II sec. a.C., altre ville residenziali e rustiche a partire dal III sec. a.C. e fino al pieno impero. Nella villa di via Ottaviani si nota con chiarezza, nonostante l'abbandono sia totale e gli scavi eseguiti non bene segnalati, un cortile centrale con portico, un settore residenziale con vani e una zona di servizi con ambienti pavimentati in cocciopesto.
Un ambiente rettangolare di quest'ultima zona è caratterizzato da muri rivestiti anch'essi in cocciopesto e tre ampi pilastri, più una rampa d'ingresso. Potrebbe essere stato un vano adibito alla conservazione dei prodotti agricoli e la rampa aver avuto funzione di facilitare l'ingresso per le operazioni di movimentazione di piccoli mezzi di trasporto. Dunque, horreum rusticum di cui trattano gli autori antichi (Catone, Columella, Plinio, Vitruvio) o magari una cisterna, visto che al suo interno è presente una canalizzazione? La superficie complessiva della villa è di quasi un ettaro ma è molto difficile ricostruirne l'impianto perché l'abbandono è totale. Anche i lavori del collettore fognario che dal vecchio depuratore in fondo a via Ottaviani doveva giungere fino a via di Dragoncello e che hanno portato alla luce la villa, sono scomparsi. Quanti soldi pubblici sono stati buttati via per non avere nulla e per aver esposto al degrado antiche strutture conservatesi per millenni? A denunciare la situazione è l’associazione culturale Severiana.
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