Droga, daSud: “Il proibizionismo aiuta le mafie”
Roma – “Piccoli spacciatori manovrati che vivono con le briciole delle mafie e insospettabili complici che, per fare reddito, usano i loro appartamenti come deposito della droga. Ma anche ultras e neofascisti, schierati tra le fila della manovalanza violenta e spregiudicata. È l'esercito al servizio delle mafie che con i soldi si aggiudicano la licenza per governare le piazze in città e finanziano l'unico business della Capitale che non conosce crisi: la filiera della droga”. Lo dichiara in una nota l’associazione ‘daSud’ che mercoledì 28 maggio presenterà l'e-book “Roma Tagliata Male” in Campidoglio, alle ore 18, nella Sala Piccola Protomoteca (Piazza del Campidoglio, 1), alla presenza del sindaco Ignazio Marino, dei capigruppo di Pd e Sel, Francesco D'Ausilio e Gianluca Peciola, della presidente del Cies Elisabetta Melandri e del curatore dell'e-book Danilo Chirico.
Ieri il sindaco Marino ha dichiarato che “ci sono abbastanza ragioni per riaprire il dibattito in Italia” sulle droghe perché “la criminalità organizzata ancora gestisce grandi porzioni del traffico internazionale”. L’appuntamento apre la settimana edizione della “Lunga Marcia della Memoria” di daSud, evento itinerante che unisce arte, cultura e approfondimenti per raccontare il radicamento delle mafie nella Capitale. Il titolo di quest'anno, “MammaMafia. Il welfare te lo paghiamo noi”, è il frutto del lavoro di analisi che l'associazione daSud ha maturato su Roma, studiando l'economia modello clan che innesca una relazione perversa con il diritto al lavoro, la gestione dei servizi e il consenso sociale. Dopo aver lanciato provocatoriamente la campagna crossmediale “#RomaCittàDiMafie”, con l'e-book “Roma Tagliata Male” daSud ha “voluto spezzare l'ennesimo tabù sul ruolo delle mafie nel sistema droga: un'ipocrisia che continua a prestare il fianco all'ossessione securitaria e repressiva, a misure proibizioniste che riempiono le carceri di consumatori”. Per questo daSud chiederà all'amministrazione di Roma Capitale “politiche sociali e culturali serie e concrete”.
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