E’ morto Alessandro De Simoni, il ragazzo picchiato a Ostia
A seguito delle botte, Alessandro De Simoni aveva poi perso l’equilibrio ed era caduto a terra, battendo la testa sul marciapiede. Ma anche in questo caso la furia del suo aggressore non si era arrestata: Simone Meddi aveva continuato a tirare calci e pugni contro il giovane che giaceva a terra in una pozza di sangue, come ha in seguito raccontato agli inquirenti la fidanzata. Alla fine il 25enne si era allontanato a bordo di un’auto insieme ad un amico, lasciando a terra la vittima le cui condizioni erano apparse da subito gravissime.
Trasportato al San Camillo era stato ricoverato al reparto rianimazione fino a quando i sanitari ieri pomeriggio hanno comunicato ai familiari l’avvenuta morte cerebrale. Nel frattempo già nella stessa notte tra domenica e lunedì Simone Meddi era stato rintracciato dai carabinieri di Ostia, che indagano sull’accaduto, in una abitazione di Ostia antica, e arrestato per tentato omicidio, accusa che si è poi trasformata in omicidio. Adesso è in carcere in attesa di essere interrogato. Gli investigatori hanno ascoltato i testimoni e le persone presenti al fatto. L’aggressione sarebbe scaturita per ‘futili motivi’ a causa di un presunto ‘chiarimento’ richiesto dal 25enne dopo che la sorellastra sarebbe stata accusata dalla fidanzata della vittima di un presunto furto in un centro commerciale. Un ‘chiarimento’ a suon di botte, calci e pugni, che ha ucciso un giovane di soli 27 anni: non ci sarebbe nessun altro motivo. Le indagini proseguono. I familiari di Alessandro hanno autorizzato l'espianto degli organi.
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