E’ morto Umberto Veronesi, oncologo impegnato in battaglie laiche
E’ stato il creatore della fondazione che porta il suo nome, e che ha guidato fino all’ultimo, famosa a livello internazionale per la cura dei tumori. Umberto Veronesi, che si era laureato in medicina nel 1950, ha dedicato la vita e la sua attività clinica allo studio, alla prevenzione e alla cura del cancro, ottenendo importanti risultati occupandosi in particolare del carcinoma mammario femminile dove ha sostenuto la quadrantectomia, tecnica che garantisce gli stessi risultati di guarigione della mastectomia abbinata alla radioterapia, ma con effetti estetici e psicologici meno invasivi per la donna.
Noto per il suo impegno civile e politico, è stato tra i vegetariani più famosi sia per il suo amore per gli animali sia per i benefici effetti sulla salute e sull’ambiente di una dieta priva di carne. E’ stato ministro della salute tra il 2000 e il 2001 e senatore eletto con il Partito democratico dal 2008 al 2011. Come ministro si è battuto per la legge antifumo fino alla norma, da lui voluto, per la quale in Italia è stato vietato il fumo nei luoghi pubblici. Nonostante appartenesse ad una famiglia molto religiosa si è sempre dichiarato agnostico per la difficoltà a conciliare fede e scienza e l’impossibilità di accettare i dogmi, anzi a ‘subirli’, come sosteneva.
Tra le battaglie condotte e sostenute da Umberto Veronesi vi è quella per l’eutanasia praticata, secondo quanto affermava, comunque negli ospedali; per la legalizzazione delle adozioni da parte delle coppie gay e per le unioni omosessuali da lui considerate espressione di amore puro perché non finalizzato alla procreazione, nonché quella per la depenalizzazione e la legalizzazione delle cosiddette droghe leggere fino ad arrivare ad una regolamentazione dei derivati della cannabis, in particolare per uso terapeutico. Era stato anche, ponendosi controcorrente, favorevole al nucleare tanto da ricoprire il ruolo di presidente per l'Agenzia per la sicurezza nucleare in Italia per cui aveva rinunciato all'incarico di senatore e, ancora, favorevole agli Ogm.