Roma - Sono 29 le persone denunciate dopo il tentativo degli appartenenti ai centri sociali, collettivi universitari e dei comitati per la lotta per la casa di turbare il regolare svolgimento del comizio preelettorale tenutosi ieri pomeriggio a piazza del Popolo attaverso l’utilizzo di un megafono, di fischietti e di alcuni striscioni che hanno tentato di srotolare. I servizi preventivi messi in atto dalla questura avevano già consentito di individuare ed allontanare la maggior parte dei facinorosi prima che il comizio avesse inizio. Nel corso dello svolgimento, un altro piccolo gruppo di contestatori ha però tentato di impedire il regolare svolgimento del comizio, situazione che aveva generato anche alcuni momenti di tensione tra i contestatori e gli addetti al servizio d’ordine. L’intervento degli agenti  della Digos e del Commissariato Trevi  è servito a riportare la calma.  Sono 29 le persone individuate che hanno preso parte all’accesa contestazione, 28 delle quali sono state condotte negli uffici del commissariato Trevi, dove si è proceduto alla loro identificazione. Al termine, vagliata la posizione di ognuna delle persone fermate, per tutte è scattata la denuncia per aver turbato il regolare svolgimento di una  adunanza elettorale. Per 27 di loro, inoltre, la denuncia è scattata anche per resistenza a pubblico ufficiale. A 3 delle persone fermate invece, trovate in possesso di striscioni, fischietti e megafoni, oltre alla turbativa di adunanza elettorale è stato contestato  di aver violato l’art. 18 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, per aver promosso una riunione in luogo pubblico senza preavviso, mentre 8 di loro sono stati denunciati in quanto, essendo stato loro intimato di lasciare la piazza, non hanno ottemperato all’ordine impartito dall’autorità di pubblica sicurezza.