Prosegue in Grecia la campagna elettorale per le elezioni di domenica prossima.

Secondo gli ultimi sondaggi, la coalizione di sinistra Syriza, sembra in testa di un 5%. Non abbastanza però da superare la soglia del 37% che gli permette di avere la maggioranza parlamentare. Nea Democratia, il partito conservatore del premier Antonis Samaras, è l'unico partito che potrebbe infastidire la cavalcata di Alexis Tsipras. Il "No Austerity" ha fatto tremare le banche e la preoccupazione è tanta anche nelle istituzioni dell'Unione Europea.



"La paura è finita, la Grecia e l'Europa cambiano... domenica scriveremo la Storia, non voltiamo pagina, cambiamo era": così Alexis Tsipras, in una piazza Omonia gremitissima ad Atene, ha iniziato il suo discorso di chiusura della campagna elettorale. In piazza migliaia di persone, tra cui molte delegazioni giunte da tutta Europa, Italia compresa. "Uniti nessuno può fermarci", ha detto, scatenando l'entusiasmo. "Samaras - ha aggiunto Tsipras, - per due anni e mezzo regalava soldi agli amici. Noi non governeremo mai insieme alla troika (Fmi, Ue e Bce) e non accetteremmo rappresentanti delle pretese della troika al nostro Consiglio dei ministri". 

Toni duri dall'altra parte: "Gli unici paesi al mondo dove si parla di nazionalizzazioni sono il Venezuela e la Corea del Nord" ha dichiarato Samaras, l'attuale premier greco. Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, a ribadito che: "Gli impegni presi dovranno essere rispettati dal nuovo governo di Atene, di qualsiasi colore esso sia". 

"Un futuro governo di Syriza manterrà gli impegni della Grecia con l'Europa - scrive Tsipras, in un editoriale sul Financial Times -  sulle regole per il bilancio e gli obiettivi per l'eliminazione del deficit". Il suo esecutivo, aggiunge, vuole introdurre un "nuovo contratto sociale" per il paese, che includa la fine dell'austerità e che porti "stabilità politica e sicurezza economica".